Le letture di oggi ci invitano a riflettere profondamente sulla natura della Sapienza e sul nostro rapporto con essa, in particolare come la vediamo personificata nel Libro del Siracide. La Sapienza non è solo un concetto astratto; è viva, respira e desidera abbracciarci. Sentiamo la potente verità che “Chi la ama ama la vita” (Siracide 4:11); questo ci dice che la nostra ricerca della Sapienza è intrinsecamente legata alla ricerca della vita nella sua pienezza. Quando attraversiamo la vita optando sempre per il bene, anche se possiamo fallire, quante lezioni profonde e meravigliose impariamo lungo il cammino?

In un mondo frammentato dalle distrazioni e dal rumore incessante della nostra vita quotidiana, siamo spesso tentati di cercare risposte e indicazioni da fonti che non ci portano alla gioia o alla pace durature. Molte di queste fonti non solo ci fuorviano o ci ingannano, ma così facendo possono anche danneggiarci. Sedendo ogni giorno per le confessioni nella Basilica Lateranense, un confessore sente spesso parlare di persone che cercano la saggezza da medium, indovini, dall'occulto e persino, sì, fanno patti con il diavolo, per poi essere perseguitati dalla loro decisione anche molti anni dopo. Le letture ci ricordano che la vera Sapienza, che in ultima analisi viene da Dio, è quella che ci conduce a una vita di realizzazione e di benedizione. Cercandola, ci avviciniamo al cuore di Dio, che desidera condividere con noi le sue verità divine.
Il salmista fa eco a questo sentimento in modo meraviglioso, affermando: “Grande pace hanno coloro che amano la tua legge” (Salmo 119:165). C'è un senso di serenità che avvolge coloro che allineano la loro vita agli insegnamenti e ai comandamenti del Signore. I nostri cuori trovano la pace quando ci aggrappiamo alla saggezza che viene da Lui. Il rapporto con la Sapienza divina porta con sé una profonda comprensione che ci guida attraverso le complessità della vita.
In questa luce, ci rivolgiamo al passo del Vangelo di Marco, dove vediamo i discepoli alle prese con l'idea di esclusività in una comunità segnata dalla divisione. Giovanni esprime preoccupazione per il fatto che qualcuno al di fuori della loro cerchia stia compiendo miracoli nel nome di Gesù. Tuttavia, Gesù allarga la loro prospettiva: “Non impediteglielo. Perché chi non è contro di noi è per noi” (Marco 9,39). Gesù ci sta dicendo che la bontà nel suo nome è bontà ovunque si trovi. I nostri fratelli protestanti non hanno la pienezza della verità, ma se uno di loro visita i malati e li incoraggia con la bellezza di quanto Gesù ci ha amati, in fondo sta portando avanti lo stesso messaggio, in quell'istante, della Chiesa che custodisce la pienezza della buona notizia che ci ha lasciato.
Questo ci porta al cuore di ciò che il Siracide sottolinea sulla Sapienza. A volte pensa di lavorare a nostro favore senza che ce ne accorgiamo: “cammina con lui come un estraneo” (Siracide 4,17). La Sapienza può talvolta offrirci sfide sotto forma di disciplina e di prove, portandoci a momenti di paura e di sconforto. Come ho affermato molte volte in passato, questi momenti non sono segni dell'abbandono di Dio, ma piuttosto opportunità di crescita e trasformazione profonda. Quando affrontiamo queste prove, diventiamo capaci di riconoscere le verità nascoste che ci portano a una maggiore chiarezza e maturità spirituale.
Siamo quindi chiamati a cercare continuamente la Sapienza, a rimanere curiosi delle sue lezioni e ad essere aperti ai modi in cui può metterci alla prova. Così facendo, partecipiamo alla promessa divina che, attraverso le nostre lotte e ricerche, porteremo alla luce tesori di conoscenza e comprensione (Siracide 4:18).
Sforziamoci di fare della Sapienza la nostra compagna più vicina e confidiamo che, così facendo, erediteremo le benedizioni e la pace che accompagnano una vita allineata con la verità divina. Sosteniamoci l'un l'altro in questo cammino, anche se qualcuno è inconsapevolmente fuori dalla Chiesa, ma attraverso le sue azioni può lentamente avvicinarsi ad essa. Rallegriamoci di come Dio sta operando in ognuno di noi.
In conclusione, ascoltiamo oggi la chiamata della Sapienza. Aprite i vostri cuori per imparare, crescere e amare. Perché così facendo, troviamo la vita in abbondanza. Amen.
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