Mentre ci affacciamo alla meta eterna, le letture di oggi ci danno un po' di tregua e ci parlano della tenera compassione di Dio per il suo popolo, che ha offerto il sacrificio estremo per espiare i suoi peccati che non avrebbe potuto espiare da solo, perché commessi contro un Dio infinito e di infinita dignità. Questi peccati ci pesano in questa vita e ci impediscono di entrare nella prossima. Solo Gesù ci ha dato l'opportunità di superare veramente la nostra natura peccaminosa.
Nella prima lettura ci viene detto che l'antico sistema di sacrificare animali all'interno del tempio, il Santo dei Santi, era un rito anticipatorio che non era in grado di togliere il peccato. Si trattava di una sorta di copertura del peccato che il Signore accettava, fino a quando colui che lo avrebbe veramente eliminato non sarebbe finalmente venuto nel mondo per farlo. Questo Sommo Sacerdote eterno, Gesù, offrì un solo sacrificio per tutti i peccati - se stesso - e dopo averlo fatto prese posto alla destra del Padre Eterno. Ci viene detto che “... con un'unica offerta ha reso perfetti per sempre coloro che vengono consacrati”. Nostro Signore Gesù, che è divino, aveva bisogno di dare la vita una sola volta, e non continuamente, perché la vita che ha dato era la vita del Dio-uomo.
Dato il carattere infinito della Persona che si è sacrificata per noi, egli è in grado di creare di nuovo quello stesso sacrificio offerto una volta per tutte, ogni volta sui nostri santi altari consacrati durante la Messa, attraverso le parole di consacrazione. Consacrare qualcosa significa metterla da parte e riservarla esclusivamente al servizio e all'onore di Dio. Una coppa consacrata diventa un calice. Un tavolo diventa un altare. Un edificio - una chiesa, ecc. Con il Battesimo siamo stati consacrati a Dio, e ogni giorno veniamo potati e ci viene data la grazia di vivere veramente questa consacrazione nella nostra vita. Siamo benedetti, perché non tutte le persone hanno ricevuto la grazia del Battesimo, oppure l'hanno offerta ma l'hanno rifiutata. Noi, invece, veniamo modellati dalle mani di Dio onnipotente per essere la sua presenza nel mondo che ci circonda. Notate che la nostra lettura parla di coloro che “vengono consacrati”. Cioè tutti noi che siamo nell'atto di essere continuamente messi da parte, sempre di più, per i buoni propositi di Dio.
Nel Vangelo, Gesù parla di uno degli strumenti e dei doni che ci offre per guidarci, trasformarci e consacrarci a sé: la sua Parola santa e vivente. In

altre parti del Vangelo spiega chiaramente che ascoltare la sua Parola e vivere in base ad essa è come costruire una casa su una roccia solida, la cui forza sarebbe in grado di sopportare ogni tipo di tempesta. Nel Vangelo di oggi, però, ci offre vari scenari su come la sua Parola viene accolta da persone con circostanze diverse. La sua Parola è data per tutti, eppure alcuni la ascoltano, ma subito Satana riesce a strappargliela. Altri l'hanno ricevuta con una gioia momentanea, ma non dura, perché non ci sono radici che permettano al seme di attecchire e crescere in qualcosa di duraturo. Alcuni lo ricevono, ma le tante preoccupazioni e distrazioni della loro vita lo oscurano e ne compromettono drasticamente il funzionamento nell'anima. Ma alcune persone sono pronte a ricevere la sua Parola. Gesù parla di queste persone come di un “terreno ricco in cui è caduto il seme”... Allora ci chiediamo: come possiamo, come cristiani cattolici consacrati, fare in modo che la nostra vita sia come questo terreno ricco, capace di assorbire sempre di più la Parola di Dio che viene seminata al suo interno? La risposta si trova proprio in quella Parola di Dio che Egli ha inviato: un'autentica relazione con nostro Signore, che apre il nostro cuore alle sue parole.
Questa è la vocazione della nostra vita: continuare ad approfondire il rapporto con il Signore mettendo sempre più in pratica ciò che ci ha chiesto nella nostra vita personale: una vita di preghiera intrisa di purezza, umiltà, onestà, riverenza, gioia e ringraziamento.
Dobbiamo solo ricordare che nessuno di noi è ancora completamente scolpito. L'artista divino sta ancora lavorando su ciascuno di noi e, anche se commettiamo degli errori, il suo amore per noi non cambierà mai. Affidiamoci continuamente alle sue mani, perché lui sa esattamente come guidarci. Nostra Signora, capolavoro dello Spirito Santo, prega per noi che ricorriamo a te.

Add comment
Comments