Cari fratelli e sorelle in Cristo, ci riuniamo alla presenza amorevole del nostro Signore, la cui promessa è incrollabile e la cui risurrezione è al centro della nostra fede. Riflettendo sulle letture della Lettera agli Ebrei e del Vangelo di Marco, siamo invitati ad esplorare come possiamo discernere più pienamente la presenza di Gesù risorto nella nostra vita quotidiana.

Da Ebrei apprendiamo il ruolo del sommo sacerdote che nell'Antica Alleanza mediava tra Dio e l'umanità. Questo ruolo è splendidamente svolto da Cristo, che è diventato il nostro Sommo Sacerdote non per sua volontà, ma per nomina divina. Egli non offre solo sacrifici, ma se stesso - completo e perfetto - come ponte per la salvezza eterna. Gesù, nella sua umanità, ha sopportato la sofferenza per poter elevare la dignità delle nostre lotte e, in solidarietà, entrare in empatia con noi. Questa nozione di empatia è vitale per noi oggi; ci ricorda che nei nostri momenti di dolore, dubbio o confusione, Gesù è sempre presente, seduto con noi nelle nostre lotte, e quindi dovremmo fare altrettanto quando notiamo qualcun altro in una situazione difficile.
Il Vangelo di Marco fornisce una visione essenziale di come la presenza di Gesù trasformi la nostra vita. Gesù utilizza la metafora dello sposo. Alla domanda sul perché i suoi discepoli non digiunano, Gesù risponde con una profonda comprensione: la presenza dello sposo - lui stesso - richiede una risposta diversa dal digiuno. La sua presenza è motivo di festa, di gioia e di nuova vita. Questo invito a passare dal lutto alla festa è una chiamata per noi a riconoscere come Gesù risorto possa trasformare le nostre vite.
Ma che aspetto ha questa trasformazione per noi? Gesù ci dice che non possiamo rattoppare un vecchio mantello con un tessuto nuovo, né versare vino nuovo in otri vecchi. Cosa ci sta dicendo riguardo alla comprensione della Sua presenza? Ci invita ad essere aperti e ricettivi alla novità che deriva dalla sua presenza nella nostra vita. La fonte della nostra libertà sarà un riscatto dal peccato, piuttosto che una dipendenza dal denaro, per esempio. Cristo risorto ci incoraggia a cercare il rinnovamento, abbracciando una fede fresca e vibrante che danzi con la vita e la gioia.
Nella nostra routine quotidiana, cerchiamo intenzionalmente Gesù nelle nostre azioni, nella nostra comunità e dentro di noi. Ci prendiamo del tempo per la preghiera, per riflettere sulle Scritture e per partecipare ai sacramenti? Si tratta di opportunità cruciali per incontrare il nostro Signore risorto, che spesso vengono trascurate da chi cerca qualcosa di più grande nella vita. Sperimentiamo Gesù nei momenti semplici e ordinari, attraverso atti di gentilezza, momenti di gratitudine, gioie e dolori condivisi con amici e familiari.
Continuiamo a ricordare la grazia più grande di tutte: Gesù è con noi. Egli è il Sommo Sacerdote il cui amore è eterno e ci invita a vivere nella pienezza di questa relazione. In uno spirito di gioia e di apertura, ci lasciamo guidare dalla sua presenza. La freschezza che la sua presenza apporta alla nostra visione del mondo continuerà a cambiare la nostra vita per sempre. Sia lodato il nostro Signore Gesù Cristo, ora e sempre. Amen
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