Cari fratelli e sorelle in Cristo, mentre ci riuniamo per celebrare la festa del Battesimo del Signore, riflettiamo sul profondo significato del battesimo nella nostra vita, sia attraverso la lente delle nostre letture sia attraverso gli insegnamenti della Chiesa. Oggi, le nostre letture mettono in evidenza non solo l'atto del battesimo ma anche le sue profonde implicazioni teologiche, rivelando il ricco arazzo di grazia, identità e missione che il battesimo significa.

Nella prima lettura, tratta da Isaia, incontriamo l'immagine profetica del Servo del Signore. Questo brano parla di un eletto, uno che è sostenuto da Dio e dotato dello Spirito. È importante notare che il Servo è chiamato a essere una luce per le nazioni, a sostenere la giustizia e a portare guarigione e liberazione agli oppressi. La rappresentazione di Isaia del Servo prefigura il compimento di queste promesse in Gesù, che al suo battesimo riceve lo Spirito Santo in modo potente, affermando la sua identità di Figlio di Dio. Qui vediamo il collegamento: così come Gesù è unto per la sua missione, anche noi, attraverso il battesimo, siamo scelti e segnati per la nostra vocazione di figli di Dio e portatori della sua luce nel mondo.
Nella seconda lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, Pietro parla a Cornelio e alla sua famiglia, proclamando l'imparzialità di Dio. Sottolinea che Dio accetta individui di ogni nazione che lo temono e fanno il bene. Questo messaggio inclusivo è fondamentale: il battesimo non è solo un incontro personale con Dio, ma è un invito a un'identità collettiva come membri del corpo di Cristo. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, attraverso il battesimo siamo incorporati nella Chiesa e diventiamo parte di una missione comunitaria: portare giustizia, guarigione e speranza, facendo eco alla chiamata del Servo in Isaia.
Infine, il Vangelo secondo Luca ci porta al momento del battesimo di Gesù. L'attesa del popolo riflette un profondo desiderio del Messia. Giovanni Battista chiarisce il suo ruolo, indicando oltre se stesso colui che battezzerà veramente con lo Spirito Santo e il fuoco. Quando Gesù viene battezzato, non solo santifica le acque del battesimo, ma esemplifica anche l'umiltà e l'obbedienza che ci si aspetta da noi. Quando emerge dall'acqua, i cieli si aprono e la voce del Padre proclama: “Tu sei il mio Figlio prediletto, di te mi compiaccio”. Questo momento conferma l'identità e la missione di Gesù, identità e missione che anche noi condividiamo attraverso il nostro battesimo.
Il Catechismo ci insegna che il battesimo è un sacramento di iniziazione. Attraverso di esso, entriamo in una relazione con Dio che dura tutta la vita. Siamo purificati dal peccato originale, rinati come figli di Dio e dotati di Spirito Santo. È un dono, una grazia che non si limita a lavare il peccato, ma ci mette in grado di vivere la nostra vocazione: condividere la missione di Cristo come suoi discepoli.
Mentre riflettiamo sul nostro battesimo di oggi, ricordiamo che ognuno di noi è chiamato a vivere la giustizia e la rettitudine di cui parlava Isaia. Siamo invitati a essere strumenti di pace e di speranza in un mondo spesso oscurato dalle tenebre e dalla disperazione. Lo Spirito che abbiamo ricevuto non è destinato a essere tenuto per noi; è una scintilla che accende la nostra passione per la giustizia, la compassione e il servizio a coloro che sono feriti e spezzati.
Amati, mentre ci viene ricordato il dono del battesimo, rinnoviamo il nostro impegno a vivere come figli amati di Dio. Portiamo la luce di Cristo nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità e nel mondo, abbracciando la nostra missione di amore e di servizio, proprio come ha fatto Cristo.
Che questa celebrazione ci ispiri a riflettere sulla nostra chiamata battesimale, ad approfondire il nostro rapporto con Dio e a partecipare attivamente alla sua opera di giustizia e di pace. Siamo chiamati a essere le mani e i piedi di Cristo, riempiti di Spirito Santo e abilitati a cambiare il mondo, perché come Dio ha detto a Gesù, così desidera dire a ciascuno di noi: “Tu sei il mio figlio prediletto, di te mi compiaccio”.
Amen.
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