Cari amici, il Signore vi dia pace. Nelle letture di oggi ci viene data una meta e uno scopo per il nostro cammino quaresimale. Mentre camminiamo verso Gerusalemme con nostro Signore nelle prossime settimane, ci viene ricordato di unirci veramente a Lui nel rinnegare noi stessi per il bene degli altri, riconoscendo anche il bene intrinseco che questa abnegazione compie in noi.

È anche il momento di partecipare al sacramento della Penitenza e della Riconciliazione. Il pentimento - il ritorno al Signore se ci siamo allontanati - è il primo passo per continuare il nostro rapporto con Lui. I sacerdoti saranno ancora più disponibili in questo periodo per aiutarvi in questo senso.
Il periodo di Quaresima dura dal Mercoledì delle Ceneri fino alla sera del Giovedì Santo. Se si escludono le domeniche dal conteggio, la stagione dura quaranta giorni. La durata di quaranta giorni della Quaresima è radicata nell'uso biblico del numero quaranta. Il numero quaranta è tipicamente indicativo di un periodo di prova, di penitenza, di purificazione e di rinnovamento. Nel Nuovo Testamento, quaranta giorni sono la durata del periodo di prova di Gesù nel deserto, in preparazione al suo ministero pubblico e alla proclamazione del Vangelo.
Nella prima lettura ci troviamo di nuovo nel deserto. Mosè dà un avvertimento severo, ma amorevole. Ogni volta che cerchiamo di essere chiari con gli altri e nella verità con loro, li stiamo amando, nonostante la difficoltà della conversazione. Mosè è molto diretto: “Oggi vi ho posto davanti la vita e la prosperità, la morte e la rovina. Se obbedirete ai comandamenti del SIGNORE, il vostro Dio, che oggi vi impongo, amandolo, camminando nelle sue vie e osservando i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi decreti, vivrete e crescerete numerosi e il SIGNORE, il vostro Dio, vi benedirà nel paese che state per occupare. Se invece distoglierete il vostro cuore e non ascolterete, ma sarete sviati e adorerete e servirete altri dèi, io vi dico che certamente perirete; non avrete vita lunga nel paese che attraverserete il Giordano per entrare e occupare” (Deuteronomio 30:15-16).
La nostra vita è un flusso continuo di prove ed esami spirituali. Ogni giorno saremo tentati e messi alla prova dagli allettamenti del mondo, dalla concupiscenza della nostra carne e dagli angeli caduti guidati dal loro padrone, il diavolo. Mosè dice al popolo quello che Dio dice continuamente a ciascuno di noi: “Ho posto davanti a te la vita e la prosperità, la morte e la rovina”. Il nostro Padre amorevole ci offre ogni giorno la grazia di esercitare la nostra libertà nel modo giusto, scegliendo il bene che favorirà la vita e la prosperità. Infatti, l'ultima libera scelta che ci ha invitato a fare è quella di abbracciare, amare e ascoltare il suo Figlio unigenito, il Verbo fatto carne, e così facendo non solo sceglieremmo la vita, ma come ha detto Gesù stesso: “Sono venuto perché abbiano la vita e la vita in pienezza”. Oppure potremmo scegliere il male, trascurare Dio, gli altri e il nostro stesso corpo, che è il suo tempio, e precipitare nella morte sbagliata, che è duplice: La morte terrena e la morte eterna all'inferno. La morte terrena è inevitabile per tutti noi, a meno che non siamo ancora vivi al ritorno del Signore. Ma per molti di noi arriva troppo presto e ci priva del tempo che avremmo potuto dedicare alla costruzione del Regno di Dio con tutte le altre persone che hanno scelto di seguire Gesù. Questa tendenza alla morte prematura è qualcosa che il nostro mondo decaduto sembra sostenere sempre di più, con cose come l'aborto e l'eutanasia che vengono annunciate come misericordia, invece di essere l'affronto diretto ai comandi e alla guida di Dio di moltiplicare e sottomettere la terra, che in realtà sono. Poi ci sono il potere, il piacere, la ricchezza e gli onori nelle loro forme estreme, che portano tutti alla morte finale.

Il nostro Divino Salvatore ha cercato di illuminarci quando ha fatto questa dichiarazione: “Perché chi vorrà salvare la propria vita (con quei sostituti di Dio) la perderà, ma chi perderà la propria vita (in una vita virtuosa) per causa mia, la troverà” Matteo 16:25. In altre parole, chi vive per se stesso, cercando sempre il proprio bene, e nella sua ambizione trascura o calpesta persino la dignità degli altri, finirà nel vuoto. Coloro che cercano invece di cercare, vivere e amare con generosità e coraggio la volontà di Dio, troveranno la vita e la vita in abbondanza che conduce a quella eterna.
Nel Vangelo, Gesù ci dà la meta del nostro viaggio quaresimale: la croce. Non sarà la nostra destinazione finale, perché quella arriverà con la Pasqua. Ma è la grazia e il miracolo che abbiamo sotto gli occhi mentre camminiamo verso Gerusalemme con il nostro Signore. Che la beata Vergine Maria, che accompagna tutti i suoi figli nel loro pellegrinaggio terreno, continui a darvi segni della sua protezione e che tutti noi possiamo abbracciare la preghiera con lei in modo più radicale in questa Quaresima, per permettere a Dio di continuare a trasformarci nei santi che sa che possiamo essere, se solo ci mettiamo il cuore e la mente, cosa che Lui aiuta con la sua grazia. Gesù, Re della Misericordia, sii con noi che vogliamo seguirti. Amen.
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