2ª Settimana di Pasqua - Martedì C - Memoria di Santa Caterina da Siena, Vergine e Dottore della Chiesa

Published on 28 April 2025 at 13:00

Cari fratelli e sorelle in Cristo, il Signore vi dia pace. In questa memoria di Santa Caterina da Siena, ci viene ricordato il potere della fede, il coraggio e come le sue interazioni con il papato del suo tempo possano gettare luce sulla nostra attuale situazione qui a Roma con il papato, verso il quale lei aveva un particolare interesse e vocazione, e come possiamo imparare dalla sua audacia e sfrontatezza come membri partecipanti del Corpo di Cristo - la Chiesa.

Nella prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, vediamo un'immagine potente della comunità cristiana primitiva, in cui ogni credente era “di un solo cuore e di una sola mente”. Questa unità è splendidamente sottolineata dalla loro radicale generosità. I credenti condividevano tutte le cose in comune, al punto che nessuno era bisognoso. Non si trattava di un semplice accordo sociale o economico, ma di una profonda espressione della loro fede, un'incarnazione dell'amore e della grazia ricevuti da Gesù. Stavano vivendo gli insegnamenti di Cristo, ma soprattutto il suo spirito, perché essendo così amati da lui, si sentivano spinti ad amarsi a vicenda. Questo ci mostra che per vivere veramente la carità comunitaria a cui Gesù ci chiama, dobbiamo prima immergerci in una relazione d'amore con lui. Per questo dobbiamo rinascere, cercando di vivere secondo lo spirito e non secondo i dettami della carne. Questa è una sfida impressionante per ciascuno di noi e un continuo lavoro in corso!

Nella lettura del Vangelo di Giovanni, Gesù parla a Nicodemo della necessità di una rinascita spirituale. Usa l'immagine del vento, sottolineando che lo Spirito Santo si muove in modi che vanno al di là della nostra comprensione, guidandoci, trasformandoci e rinnovandoci. Questo è pertinente anche quando si tratta di sanare le ferite e le divisioni tra noi che desideriamo seguire il Signore con tutto il cuore. Per essere persone di perdono, misericordia e unità, abbiamo bisogno di essere guidati dallo Spirito Santo.

Santa Caterina, nota per la sua audacia e per la sua profonda relazione con Cristo, ha fatto da ponte in un periodo di lotte all'interno della Chiesa, in particolare durante il papato avignonese. Con la sua fede incrollabile, si impegnò con Papa Gregorio XI e lo esortò a tornare a Roma, sostenendo una Chiesa in stretta comunione con il suo popolo e sottolineando la necessità di purezza di cuore tra il clero.

In modo simile, mentre entriamo in un momento di transizione con l'imminente conclave dopo la morte di Papa Francesco, siamo chiamati a riflettere sul nostro ruolo nel nutrire una comunità “di un solo cuore e di una sola mente”. Noi, come vostri sacerdoti e pastori, dobbiamo chiederci come gli scandali degli abusi, ad esempio, abbiano ferito l'unità del Corpo di Cristo e infranto la fede che molti un tempo professavano, ma che di conseguenza hanno abbandonato. È un promemoria per noi sacerdoti di quanto conti il nostro impegno personale per la santità e di quale effetto possa avere sulle persone, compresi i nostri superiori, i vescovi e, sì, anche gli stessi cardinali che ora si trovano a dover valutare come proteggere la verità di Dio e l'unità a cui ci chiama. L'esempio di Santa Caterina ci mostra il potere della testimonianza personale e il coraggio necessario per dire la verità all'autorità, ricordandoci che ognuno di noi è chiamato a essere una forza attiva per il bene all'interno della Chiesa.

In attesa dell'elezione del nuovo Papa, possiamo ispirarci all'esempio di Caterina per pregare per la guida dello Spirito Santo, non solo per i cardinali che lo eleggeranno, ma anche per i nostri cuori, per discernere come Dio sta parlando a ciascuno di noi attraverso tutto ciò che si sta svolgendo. Dobbiamo chiederci: Siamo pronti a sostenere una Chiesa che incarna l'unità, l'umiltà e la compassione? Stiamo ascoltando lo Spirito che si muove all'interno delle nostre comunità, chiamandoci a condividere le nostre risorse e a prenderci cura degli emarginati, proprio come fecero i primi cristiani? Siamo pronti a essere più riverenti, sostenendo tutto ciò che è sacro e che riguarda Dio? Siamo pronti a dire la verità a qualsiasi autorità, soprattutto ai politici che lavorano solo in funzione di se stessi per accumulare ricchezza personale? Ci sono molte cose da considerare, ma soprattutto come nulla di tutto ciò abbia senso senza un incontro profondo con Cristo. Santa Caterina ci ricorda che senza la preghiera, tutti gli sforzi, tutti i tentativi di bontà e di santità saranno inutili. Come Gesù stesso disse agli apostoli, ai suoi primi vescovi e a San Pietro tra loro, il primo papa: “Senza di me non potete fare nulla”. Tutto dipende dalla nostra comunicazione riverente e pura con il Signore.

Preghiamo per l'intercessione di Santa Caterina da Siena, affinché possiamo incarnare il suo spirito di testimonianza fedele ed essere stimolati all'azione per l'unità e la compassione a cui Cristo ci chiama, solo quando noi stessi gli permettiamo di renderci integri dall'interno.

Che il Signore vi benedica, vi custodisca e tocchi il vostro cuore in modo molto speciale oggi. Maria Santissima, Regina degli Apostoli, prega per noi che ricorriamo a te.

Amen.


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