31a Settimana del Tempo Ordinario – Giovedì

Published on 5 November 2025 at 13:00

San Paolo, nella Lettera ai Romani, ci ricorda che ognuno di noi dovrà rendere conto della propria vita davanti a Dio. Per questo non dobbiamo giudicare gli altri, ma piuttosto guardare dentro di noi: riconoscere le nostre fragilità, i nostri peccati, ciò che dobbiamo ancora purificare prima di voler correggere chi ci sta accanto. Solo chi ha lasciato che Dio guarisca il proprio cuore può davvero aiutare gli altri.

Paolo dice: «Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso. Se viviamo, viviamo per il Signore; se moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.» Cristo è morto ed è risorto perché fosse Signore dei vivi e dei morti.

Perché allora giudicare il fratello? Il giudizio appartiene solo a Dio. Noi possiamo e dobbiamo aiutare gli altri a trovare la strada giusta, ma sempre con umiltà. L’umiltà è la chiave del discepolo vero.

Nel Vangelo di oggi, secondo Luca—l’evangelista della misericordia—Gesù accoglie pubblicani e peccatori che si avvicinano per ascoltarlo. I farisei mormorano: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro!» Ma Gesù risponde con una parabola:

«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto per cercare quella perduta? E quando la trova, pieno di gioia la mette sulle spalle e chiama gli amici: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora smarrita.” Così vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si converte, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.»

Questa gioia del cielo è reale. Chi confessa i peccati con cuore sincero fa festa non solo sulla terra, ma in cielo. La grazia di Dio scioglie i cuori induriti, trasforma la tristezza in pace, e dona un cuore nuovo—un cuore capace di amare e di lasciarsi amare.

Siamo le pecore preziose del Signore, i suoi figli amati. Egli ci guida, ci nutre, ci protegge e ci conduce ai pascoli della vita eterna. Restiamo uniti a Lui e fra di noi: la barca in cui navighiamo è la Chiesa, il Corpo di Cristo.

Insieme camminiamo verso la gioia eterna del Cielo.
Vi benedica Dio Onnipotente: Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.


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