Oggi ricordiamo una figura straordinaria della famiglia francescana: il Beato Giovanni Duns Scoto. Nato a Duns, in Scozia, nel 1266, entrò giovanissimo tra i frati Minori e fu ordinato sacerdote nel 1291. Studiò e insegnò a Oxford, Cambridge e Parigi, le più importanti università del suo tempo. Morì a Colonia nel 1308, a soli quarantatré anni. La sua tomba porta la scritta: «La Scozia mi diede i natali, l’Inghilterra mi accolse, la Francia mi istruì, Colonia mi custodisce.»
Chiamato Doctor Subtilis, il “Dottore Sottile”, per la profondità del suo pensiero, Duns Scoto mise al centro della sua teologia la primazia di Cristo: l’Incarnazione, per lui, non fu solo risposta al peccato, ma il compimento dell’amore di Dio da tutta l’eternità.
È famoso soprattutto per la sua difesa dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, secoli prima che fosse proclamata dogma. La sua formula divenne celebre: «Dio poteva farlo, era giusto che lo facesse, dunque lo fece.»
Per Duns Scoto la teologia non era solo studio, ma sacra dottrina, contemplazione della bellezza di Dio. Univa un’intelligenza acuta a un cuore profondamente francescano. Pensare e pregare, ragione e fede, camminavano insieme. Come ricordava san Francesco ai suoi frati: “Studiate, sì, ma non dimenticate lo spirito di preghiera e di devozione.”
La sua vita nascosta e umile ci insegna che la conoscenza, vissuta con fede, è una forma di amore. Pensare Dio è adorarlo. Come davanti alla bellezza di un tramonto o di una montagna, Duns Scoto vedeva in tutto un riflesso del Creatore.
Chiediamo la sua intercessione perché anche noi sappiamo unire verità e carità, intelletto e umiltà, sapienza e amore, per essere luce e sale nel mondo, non per la nostra gloria, ma per quella di Dio.
Amen.
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