Nel Vangelo di oggi Gesù ci invita a guardare chi invitiamo nella nostra vita. Dice: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare solo amici o parenti, ma invita i poveri, gli storpi, i ciechi, i zoppi. Sarai beato, perché non hanno da ricambiarti; e sarai ripagato alla risurrezione dei giusti.”
Il Signore ci chiede di essere misericordiosi per due motivi: perché ci attende l’eternità, e perché Dio userà con noi la stessa misericordia che abbiamo avuto verso gli altri.
San Paolo ci ricorda che tutti abbiamo disobbedito a Dio, ma abbiamo ricevuto la sua misericordia. E proprio come noi siamo stati perdonati, anche gli altri possano ricevere la stessa grazia.
Quando andiamo a confessarci, lo facciamo per sentirci meglio o perché amiamo davvero Dio e siamo dispiaciuti di averlo offeso? Se riconosciamo quanto è grande la sua misericordia, dimostriamola anche noi con gesti concreti di carità: verso chi è solo, verso chi è stato escluso, verso chi ha bisogno di una parola buona.
Ogni volta che accogliamo un fratello in difficoltà, è Gesù stesso che viene a noi. Un giorno Egli ci dirà: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, ero malato e mi avete visitato.” E ci accoglierà nel suo regno dicendo: “Venite, benedetti dal Padre mio.”
Il Signore vi benedica nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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