31a Settimana del Tempo Ordinario C – Venerdì

Published on 6 November 2025 at 13:00

Le letture di oggi, dalla Lettera ai Romani e dal Vangelo di Luca, si completano a vicenda: entrambe ci parlano dei doni che Dio ci ha affidato e della responsabilità di usarli con sapienza, zelo e spirito missionario.

San Paolo, nella parte finale della sua lettera, esprime fiducia e affetto verso i cristiani di Roma: «Sono convinto che siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di ammonirvi a vicenda.» Egli riconosce la loro maturità nella fede, ma scrive per ricordare loro ciò che conta di più: la missione di portare il Vangelo a tutti. Si definisce «ministro di Cristo Gesù per le genti», offrendo a Dio come sacrificio non pane e vino, ma persone trasformate dallo Spirito Santo.

Il suo desiderio è portare Cristo dove non è ancora conosciuto, perché «quelli che non ne hanno sentito parlare, vedranno, e comprenderanno». Anche noi, come Paolo, siamo inviati: la fede non è qualcosa da tenere per sé, ma da condividere con coraggio e umiltà.

Nel Vangelo, Gesù racconta la parabola dell’amministratore disonesto. Non ne loda la disonestà, ma la sua intelligenza nel reagire con prontezza. «I figli di questo mondo,» dice Gesù, «sono più scaltri dei figli della luce.» È un invito anche per noi: mettere lo stesso impegno e creatività nel cercare le cose di Dio come tanti mettono nel cercare quelle del mondo.

Il Signore ci chiede di essere saggi, prudenti e decisi nel servire il suo Regno. Come san Paolo, usiamo i doni ricevuti per essere luce e sale nel mondo.

Che il Signore, per intercessione della Beata Vergine Maria e di san Francesco, ci doni la forza di vivere con zelo e fedeltà la nostra missione. Amen.


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