La festa di oggi ci offre l’occasione di ricordare due apostoli meno conosciuti, ma profondamente fedeli: Simone lo Zelota e Giuda Taddeo.
Simone è chiamato Zelota nei Vangeli per distinguerlo da Simone Pietro. Questo titolo può riferirsi al suo fervore per la legge di Dio o al suo legame con il movimento degli Zeloti, che si opponeva al dominio romano. In ogni caso, mostra che prima di incontrare Cristo, Simone aveva un cuore ardente, una passione che Gesù ha trasformato in zelo apostolico per il Regno di Dio.
Anche noi spesso siamo pieni di passioni e desideri. Ma il Signore, vedendo questo fuoco, lo orienta verso ciò che conta davvero: cercare prima il Regno dei Cieli. Simone ci insegna che Dio può santificare anche il nostro entusiasmo umano e renderlo strumento di evangelizzazione.
Le antiche tradizioni dicono che Simone predicò in Egitto e in Persia, spesso insieme a Giuda Taddeo, e che entrambi morirono martiri per la fede.
Giuda, chiamato anche Taddeo—che significa “cuore coraggioso”—non va confuso con Giuda Iscariota. È identificato come “Giuda, figlio di Giacomo”, e la tradizione lo considera cugino di Gesù. È autore della Lettera di Giuda, un testo breve ma forte, che difende la fede e invita i cristiani alla perseveranza.
Durante l’Ultima Cena, Giuda chiede a Gesù: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?». Questa domanda rivela il suo cuore missionario, desideroso che tutti conoscano Cristo e il suo amore. Per questo è venerato come patrono dei casi disperati: la sua intercessione ci ricorda che davanti a Dio nulla è senza speranza.
Oggi San Paolo ci dice: «Siete concittadini dei santi e membri della casa di Dio, edificati sul fondamento degli apostoli». I santi Simone e Giuda sono un esempio vivo di questo fondamento: uomini che hanno diffuso il Vangelo fino ai confini del mondo.
La loro voce, come dice il salmo, «si diffonde su tutta la terra». E oggi, quel messaggio continua attraverso di noi. È come una staffetta: la fede ci è stata consegnata, e noi siamo chiamati a trasmetterla alle generazioni future, nelle nostre famiglie, ai nostri figli.
Chiediamo ai santi Simone e Giuda di renderci anche noi missionari del cuore di Cristo, portatori della sua luce e del suo amore nel mondo.
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