La pace di Cristo sia con voi mentre continuiamo la nostra riflessione sulla splendida Lettera di San Paolo ai Romani, una lettera che egli aveva inviato in vista della sua visita a questo centro dell’Impero Romano. Leggiamo come egli metta a confronto due figure: Adamo e Cristo. Adamo, attraverso il quale il peccato è entrato nel mondo, e Cristo, attraverso il quale ci è stata donata ogni grazia. E confronta come l’uno sia più grande dell’altro.
Ovviamente, all’inizio Adamo ha portato la morte nel mondo. Gesù porta la vita nel mondo. Ma San Paolo sottolinea che Adamo era soltanto un uomo. Gesù era un uomo, ma era anche Dio — vero Dio e vero uomo. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre, come proclamiamo la domenica con il Credo niceno. E così come il peccato ha toccato tutti noi, la grazia di Dio è più grande e si estende a tutti coloro che la accolgono.
Ma dobbiamo accoglierla. Dobbiamo vivere in uno stato di vigilanza e prontezza per quando il Signore ritornerà. E così anche il Vangelo di oggi parla dell’importanza di restare vicini alla sorgente di ogni grazia, che è Gesù stesso. Gesù ci ha detto più volte che è andato a prepararci un posto e che ritornerà per condurci là, se risponderemo alla sua chiamata a conoscerlo e ad aiutare gli altri a fare lo stesso.
Fratelli e sorelle, in questo bellissimo martedì, vi auguro che la grazia di Dio riempia i vostri cuori, le vostre famiglie e le vostre case di pace, gioia, forza e di tutto ciò che è bello. E chiedo tutto questo per intercessione della Madre di Dio, piena di grazia, colei che ha collaborato pienamente con i movimenti e le ispirazioni dello Spirito Santo nel suo cuore.
E che Dio vi benedica, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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