Cari amici, oggi continuiamo la nostra lettura della Lettera di San Paolo ai Romani che, come abbiamo notato ieri, è l’unica lettera che egli scrive prima di visitare effettivamente il popolo di Roma. Scrisse questa lettera da Corinto, durante il suo terzo viaggio missionario. E ieri abbiamo parlato di come egli si presentasse, presentando il Vangelo, la verità del Vangelo, la salvezza che Dio offre a tutti gli uomini. Ma questo messaggio di bontà, di santità e di generosità da parte di Dio deve essere corrisposto con una risposta degna, una risposta di conversione, una conversione del cuore.
E nella lettura di oggi riprendiamo questo tema, perché San Paolo parla della malvagità degli uomini, una malvagità che, nelle sue parole, soffoca la verità. E quante volte anche noi non riusciamo a trasmettere la verità agli altri quando siamo coinvolti in cattive azioni, in comportamenti peccaminosi? Quando pecchiamo, sentiamo il bisogno di coprire, di nascondere.
Ma quando viviamo davvero in un’autentica relazione con il Padre, con il nostro Signore Gesù, con lo Spirito Santo, e ci lasciamo guidare dai loro consigli, dalla loro guida, e quando siamo vicini alla nostra Madre Benedetta attraverso devozioni come il Santo Rosario, oppure semplicemente aprendole il cuore come a una madre, allora facciamo ogni cosa nella luce.
Gesù disse: “Nessuno accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma la pone sul candelabro perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa”. E la casa di cui parla Paolo nella prima lettura di oggi è la casa di Dio, dove continuiamo a ricevere le grazie, le benedizioni di Dio che opera in noi affinché il nostro rapporto con lui non sia solo esteriore. Non è semplicemente una questione di adempiere a un certo insieme di regole o leggi, anche se sono importanti e ci aiutano sicuramente ad approfondire la nostra vita interiore e la nostra relazione personale con Dio.
Ma a volte questi comandamenti, queste leggi possono diventare una scusa per essere superficiali nella nostra relazione personale con Dio. E ciò che Dio cerca è proprio una relazione personale. Perché se ci limitiamo semplicemente a fare del bene e pensiamo che questo basti per noi, no? “Cercherò solo di aiutare i poveri, di fare del bene qua e là e di vivere onestamente… ma non mi preoccuperò tanto di parlare con il Signore, di dirgli quanto lo amo, di dirgli che qualunque cosa accada, nel bene o nel male, rimarrò fedele a lui”.
Come Giobbe, giusto? Giobbe non era tanto attaccato ai beni esteriori che potevano arrivargli, ai beni esteriori, ma anche in mezzo a tribolazioni, malattie, morte, difficoltà senza pari, rimase fedele. Perché? Perché aveva una vera disposizione interiore verso Dio.
Nel Vangelo di oggi, Gesù si meraviglia. Si meraviglia della durezza di cuore dei farisei e di come essi puliscano l’esterno della coppa e del piatto — come dice il Signore — ma dentro siano pieni di rapina e di cattiveria. E Gesù affronta la follia di questa logica dicendo: “Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno?”
In altre parole, cerchiamo di coprirci di giustizia esteriore, ma dentro siamo pieni di giudizio, invidia, gelosia. Anche se non lo esprimiamo all’esterno, è per questo che il Signore dice, per esempio, che se un uomo guarda una donna e la desidera nel suo cuore, ha già commesso adulterio con lei. In altre parole, anche senza parlare con lei, senza fare un gesto o un passo.
Perché Gesù ha detto questo? Perché è la disposizione interiore che conta davanti a Dio. Dio scruta la profondità dei nostri cuori.
Fratelli e sorelle, impegniamoci oggi ad essere buoni interiormente con Dio, non solo esteriormente. L’esterno è importante, sì, ma non quanto l’interno. È ciò che avviene nel cuore, nell’anima, nello spirito che può davvero consolidare la nostra relazione con il Signore, e questa è la cosa più importante, perché avrà un influsso su tutto il resto della nostra vita.
E mentre continuate il vostro cammino e fate questo sforzo di conversione, di conversione quotidiana, possa Lui, il Signore che vi ama, benedirvi.
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.
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