Oggi celebriamo la bella memoria di Santa Margherita Maria Alacoque, nata nel 1647 in Borgogna, in Francia. Fin da giovanissima mostrò una profonda devozione al Santissimo Sacramento. Per molti di noi, ci vogliono anni prima di arrivare a una simile devozione. Eppure lei, tenera bambina, era già in ginocchio davanti al Santissimo Sacramento, piena di fede nel Signore Dio degli eserciti, che si umilia nella piccola ostia presente nel tabernacolo.
Entrò in convento all’età di ventitré anni e lì visse una vita silenziosa, nascosta e spesso fraintesa, fatta di preghiera e penitenza. Le altre suore non comprendevano i suoi modi e la sua radicale dedizione e devozione. Tra il 1673 e il 1675 ricevette diverse apparizioni di Gesù. Egli le rivelò il suo Sacro Cuore, ardente d’amore per l’umanità, ma ferito dall’indifferenza e dall’ingratitudine. E com’è significativo che abbia rivelato proprio a lei il suo Cuore, a colei che si inginocchiava così spesso davanti all’Eucaristia fin da bambina. L’Eucaristia che, in molti miracoli, si è trasformata in un cuore vivo e pulsante in mezzo a noi. Il nostro Signore, che ci dona continuamente tutto se stesso. Su ogni altare. In tutto il mondo. Ogni giorno.
Santa Margherita Maria incontrò scetticismo, persino da parte delle consorelle. Spesso sono proprio le persone con cui viviamo a darci i momenti più difficili. Eppure il Signore ci chiama a essere pazienti con loro, ad amarle comunque. Forse non sono allo stesso livello spirituale in cui siamo noi — e non lo diciamo per orgoglio — ma è un fatto, soprattutto quando sentiamo il modo in cui alcuni membri della nostra famiglia parlano degli altri e le parole che usano, parole che noi probabilmente non pronunceremmo più dopo aver seguito Gesù per un tempo benedetto abbastanza lungo.
Col tempo, le sue rivelazioni furono esaminate e approvate, e la sua vita divenne una potente testimonianza dell’amore dolce, paziente e ardente di Cristo. Ma perché è così speciale? È conosciuta come l’Apostola del Sacro Cuore. È come un’ambasciatrice del Cuore di Gesù. Che meraviglia. La sua spiritualità è incentrata sull’intimità con Cristo, sulla fiducia nella sua misericordia.
Quanti di noi vivono e operano nella vita spirituale su un livello così esteriore? È un inizio. Ma alla fine dobbiamo muoverci verso l’intimità con Cristo, trascorrere tempo con Lui. Non basta dire: “Vado a Messa la domenica, cerco di essere buono con gli altri, faccio questo e quello.” Dov’è la mia vita di preghiera? Com’è la mia comunicazione con Dio? È affrettata? Gli do solo il tempo che mi avanza o gli offro il meglio? Gli do tutto ciò che posso offrirgli?
Santa Margherita Maria ricorda alla Chiesa che l’amore di Dio non è un’idea astratta. È personale, appassionato e donato interamente. Le sue difficoltà nel farsi credere riflettono come i messaggi divini spesso arrivino attraverso gli umili, i piccoli del Vangelo, così spesso rifiutati. Quindi, fratelli e sorelle, non meravigliatevi se venite rifiutati, soprattutto da coloro che amate di più. Anche il Signore è stato rifiutato dai suoi stessi. Anche dalla famiglia.
Gesù le apparve in un contesto eucaristico e spesso durante l’adorazione. Il suo Cuore era raggiante d’amore, circondato da fiamme, da una croce e da una corona di spine. Una teologia visiva, se vogliamo: una Trinità di amore, sofferenza e gloria. Il suo messaggio non era di paura, ma di invito: “Venite a me. Imparate da me. Fidatevi del mio Cuore.”
Il nostro Signore, che vuole donarci la vita in abbondanza, non dice “venite a me quando siete forti”, ma “venite a me quando siete affaticati”. Il nostro Signore, che desidera essere uno con noi, che desidera essere amato da noi. Il nostro Signore, che dice a Santa Margherita Maria e a ciascuno di noi: “Ecco questo Cuore che ha tanto amato gli uomini, da non risparmiare nulla, fino a esaurirsi e consumarsi per testimoniare il suo amore.”
Che Dio vi benedica, per intercessione di Santa Margherita Maria Alacoque e, soprattutto, per l’intercessione della Beata Vergine Maria. Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.
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