26a Settimana del Tempo Ordinario C – Giovedì – Memoria dei Santi Angeli Custodi

Published on 1 October 2025 at 13:00

Quanti doni il Signore ci dona continuamente ogni giorno e lungo tutta la nostra vita. Il più grande di questi doni sono le persone che egli ci mette accanto per accompagnarci. Eppure, quante volte siamo stati ingrati, non riconoscendo le grazie e le benedizioni che il Signore ci ha mandato attraverso di loro.

Così è anche con i nostri angeli custodi, doni senza misura che la nostra mente non può minimamente comprendere. Esseri così diversi l’uno dall’altro, esseri che sono una specie a sé, tanto magnifici, tanto potenti, tanto al di là della nostra immaginazione. Eppure i più umili di tutti. Poiché essi appartengono ai cori più bassi degli angeli.

Come sappiamo, ci sono nove cori angelici: i serafini, i cherubini, i troni, le dominazioni, le principati, le potestà, le virtù, gli arcangeli e gli angeli. I nostri angeli custodi possono anche esserci donati da Dio da uno qualsiasi di questi cori. Tuttavia, la maggior parte di loro ci è affidata dal coro più basso della gerarchia.

Ma anche il più piccolo angelo è così magnifico che moriremmo di spavento se lo vedessimo nella sua essenza. Eppure egli è mite, umile, santo, contempla il volto di Dio e intercede continuamente per noi.

Gesù stesso dice ai suoi persecutori: «Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Nel Catechismo, all’articolo 336, leggiamo: «Dal suo inizio fino alla morte, la vita umana è circondata dalla loro custodia e intercessione. Accanto ad ogni credente sta un angelo come protettore e pastore che lo conduce alla vita».

Padre Pio ebbe un rapporto straordinario con il suo angelo custode. Spesso lo mandava come messaggero per compiere richieste o confortare anime lontane. Una volta disse a un suo figlio spirituale: «Se hai bisogno di me, mandami il tuo angelo custode. Non paga il biglietto del treno e arriva subito». Molti testimoniarono che, quando invocavano il loro angelo per chiedere le preghiere di Padre Pio, egli rispondeva immediatamente, anche prima che una lettera potesse materialmente arrivare a lui.

Santa Gemma Galgani vide frequentemente il suo angelo custode. Lo descriveva come una guida paziente e gentile che la correggeva nei suoi difetti. Una volta, dopo che aveva parlato con durezza, il suo angelo custode apparve molto addolorato e le ricordò la necessità della carità nelle parole. Raccontò anche a molti che il suo angelo si inginocchiava accanto a lei mentre pregava.

Sì, i nostri angeli ci insegnano a pregare. Basta immaginarli nella nostra mente: ci mostreranno l’atteggiamento giusto da avere davanti a Dio.

Naturalmente, il nostro fondatore, San Francesco d’Assisi, non solo ebbe rapporti con gli angeli e visioni angeliche, ma nutriva per loro una profonda venerazione. Sappiamo che digiunava in onore di San Michele Arcangelo, e fu durante uno di quei digiuni che la terra tremò sul Monte Alvernia, e gli apparve un serafino con Gesù crocifisso impresso su di lui, dal quale San Francesco ricevette le sacre piaghe delle stimmate.

Un giorno disse ai suoi frati di avere una speciale devozione agli angeli custodi, perché questi compagni celesti sono costantemente alla presenza di Dio e tuttavia non ci lasciano mai.

Cari amici, mentre percorriamo questa vita e affrontiamo i molti pericoli che ci circondano, continuiamo a confidare nei nostri angeli: che ci proteggano e ci guidino, che ci illuminino e ci benedicano. E chiediamo loro di stare sempre con noi, sempre al nostro fianco: a illuminarci e custodirci, a reggere e a guidare.

E possa Dio onnipotente, per l’intercessione di questi spiriti così splendidi, benedire sempre voi e i vostri cari. Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.


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