23ª settimana del tempo ordinario C – Lunedì – Festa della Natività della Beata Vergine Maria

Published on 7 September 2025 at 13:01

Oggi è un giorno molto speciale. È l'8 settembre. Celebriamo il compleanno della nostra Beata Madre Maria, e liturgicamente celebriamo solo altri due compleanni: quello di Cristo, ovviamente, il 25 dicembre, e poi quello di San Giovanni Battista, il 24 giugno.

I compleanni sono un'occasione molto speciale perché ci permettono di riflettere sul dono della vita. Il dono, tuttavia, che è ancora più grande è quello di far parte del suo piano salvifico. In altre parole, siamo nati in questo mondo, ma dobbiamo ancora nascere nell'altro. E così, Dio ha un piano per realizzare questo per noi, se cooperiamo con lui.

I santi Gioacchino e Sant'Anna, i genitori della Beata Vergine Maria, hanno cooperato con Dio riponendo la loro fiducia in lui. Essendo sterili, non potevano avere figli e questo li rendeva molto tristi. Entrambi erano emarginati dalla società, dai loro coetanei, ma sentivano anche che forse erano stati maledetti da Dio, perché non poter avere figli significava che il Messia, il tanto atteso, non sarebbe mai venuto attraverso il loro matrimonio, e quindi la gente li considerava inutili.

E così, Dio, come vediamo nella prima lettura di oggi del profeta Michea, sceglie i meno probabili per manifestare la sua grande potenza. Michea dice: «La più piccola tra tutte le città, Betlemme, non sei la più insignificante. Da te uscirà colui le cui origini sono dall'eternità».

 In altre parole, Lui (Gesù) è il Primo e l'Ultimo. Come il re Melchisedek, non conosciamo con precisione le sue vere origini. Betlemme è il luogo in cui nascerà, ma le sue origini sono eterne, perché egli è Dio da Dio, Luce da Luce, vero Dio da vero Dio.

E colei che ha scelto come sua madre, l'aveva già nella sua mente e nel suo cuore eterni prima ancora che fosse concepita nel grembo di Sant'Anna in modo miracoloso dopo molte preghiere. Conosceva la nostra Beata Madre dall'eternità. San Gioacchino e Sant'Anna ricevettero dall'angelo la promessa che non solo avrebbero avuto una figlia, ma che questa bambina sarebbe stata ricordata fino alla fine dei tempi.

Sant'Anna fece una promessa proprio in quel momento: se ciò si fosse avverato, avrebbe dedicato la bambina nel tempio al servizio di Dio. E così fu, secondo il Protovangelo di San Giacomo, che è un documento extra-biblico, ma comunque importante agli occhi della Chiesa.

 Sappiamo che Sant'Anna e San Gioacchino presero la loro bellissima e preziosa figlia e la presentarono a Colui che è tutta bellezza, Colui che è tutto bene, Colui da cui scaturisce tutta la santità. E la portarono al tempio, sotto la custodia dei sacerdoti scelti da Dio per servirlo e per insegnare ai piccoli secondo la fede. Fu cresciuta nel timore di Dio, nell'amore per Lui, ma anche nella formazione di un rapporto vero e personale con Lui, nonostante la sua giovane e tenera età.

 Miei cari fratelli e sorelle, Maria è un dono miracoloso non solo per i suoi genitori, ma per il mondo intero, come sappiamo. Le sue ultime parole a noi nella Scrittura, la più grande omelia di tutte, sono state queste: «Fate quello che vi dirà». Questa è la chiave per una vita piena di bellezza, significato e scopo qui sulla terra, e la chiave che ci aprirà le porte del cielo se coopereremo con ciò che Egli ha fatto per noi ascoltando i suoi consigli, ascoltando le sue direttive, ascoltando la sua parola. Non c'è donna o uomo più saggio in questo mondo di chi ascolta le parole della nostra Beata Madre di ascoltare suo Figlio, e che lei vi benedica in questo giorno. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


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