22ª settimana del tempo ordinario C – Martedì

Published on 1 September 2025 at 13:01

Nel Vangelo di Luca di oggi, vediamo Gesù scacciare un demone che in realtà è una pluralità di demoni, proprio come il demone chiamato Legione che dice: «Noi siamo molti». Ci viene detto che nella sinagoga c'era un uomo posseduto da uno spirito immondo. Eppure ascoltate cosa grida quando vede Gesù: «Che cosa hai a che fare con noi, Gesù di Nazaret? Sei venuto a distruggerci?».

Fratelli e sorelle, ho vissuto con un esorcista, un frate a cui era stata affidata questa responsabilità a Malta. Era sempre esausto. Gli chiedevo perché, e lui mi rispondeva che ci voleva molto tempo prima che un demone finalmente cedesse, anche al nome di Gesù, e lasciasse la persona.

Fratelli e sorelle, un altro esorcista, padre Chad Ripperger, descrive come, nel corso di questi ultimi cento anni, quest'ultima generazione, ci siamo allontanati sempre più da Dio a causa delle astuzie e delle insidie del nemico – Satana e i suoi angeli caduti – e loro, come esorcisti, sono più deboli, perché vanno a un esorcismo con una squadra di guerrieri della preghiera, ma tutti recitano le preghiere della Chiesa – la santità collettiva di ognuno di noi in tutto il mondo.

Se questo viene meno, allora il potere della preghiera dell'esorcista si indebolisce.

E quindi, fratelli e sorelle, dobbiamo essere forti nella nostra fede. Ascoltate ciò che ci dice San Paolo nella sua prima lettera ai Tessalonicesi nella prima lettura di oggi: «Ma voi, fratelli e sorelle, non siete nelle tenebre, perché quel giorno vi sorprenda come un ladro. Voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno. Noi non siamo della notte né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri».

Miei cari amici, confessatevi spesso, pregate con più insistenza e pregate con passione per amare lo stare con il Signore. Per permettergli di guarirci.

Quanti di noi si sentono attaccati subito dopo una confessione? Assolutamente, assolutamente.

«Padre, l'ultima volta che sono andato a confessarmi, appena uscito, ho subito iniziato a ricevere tutti questi attacchi e tentazioni». Sì! San Giovanni Vianney, il curato d'Ars, una volta disse: «Il diavolo tenta solo quelle anime che desiderano abbandonare il peccato e quelle che sono in stato di grazia. Le altre gli appartengono. Non ha bisogno di tentarle».

Miei cari amici, siamo forti nella nostra resistenza.

Quando arriva la tentazione, quando guardiamo qualcuno e siamo tentati di giudicarlo, o di avere pensieri impuri, o qualunque cosa il diavolo cerchi di instillare nella nostra mente e nel nostro cuore (il diavolo o i suoi demoni), trasformiamo immediatamente quella tentazione in una preghiera e diciamo: «Signore, fa' che questa persona arrivi in paradiso, che goda attraverso il tuo santissimo nome e la tua grande misericordia, della beatitudine eterna del Paradiso con te. Fa' che questo accada!». E poi, possiamo recitare un'Ave Maria, e vedrete come il diavolo fuggirà. La tentazione cesserà, e avremo preso una tentazione che avrebbe potuto portarci al peccato, e l'avremo trasformata in un meraviglioso atto di carità per quella persona.

E chissà se un giorno, per grazia e misericordia di Dio, se arriveremo in Paradiso, le persone verranno da noi e ci diranno: “Sai, in tale giorno, hai pregato per me invece di considerarmi inferiore o di desiderarmi. E il Signore ha ascoltato la tua preghiera e ha interceduto per te e mi ha dato la grazia della conversione”.

Fratelli e sorelle, nulla è impossibile a Dio. DateGli un po' della vostra fede e Lui continuerà a fare meraviglie nella vostra vita, nella vostra famiglia e oltre.

Nostra Signora, Regina degli angeli, prega per noi.

San Giuseppe, terrore dei demoni, sta' con noi. Amen.


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