Il viaggio della nostra vita consiste nello scoprire sempre più la bellezza di questo Dio che adoriamo in Gesù Cristo, nel conoscerlo sempre meglio trascorrendo del tempo con lui in preghiera, approfondendo le Scritture e il piano salvifico di Dio che, mandando il proprio Figlio, Dio da Dio, luce da luce, è venuto a noi 2000 anni fa.
Le persone nel Vangelo di oggi sono stupite dalla predicazione di Gesù. Il suo tono, la sua dichiarazione che «oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Quale brano delle Scritture? Il brano delle Scritture del profeta Isaia, che sarebbe stato letto dal Messia.
«Lo spirito del Signore è su di me, perché mi ha consacrato per portare la buona novella ai poveri. Mi ha mandato per proclamare la libertà ai prigionieri e la vista ai ciechi, per liberare gli oppressi e proclamare un anno di grazia del Signore».
E arrotolando il rotolo, lo restituì all'assistente e si sedette, e gli occhi di tutti erano fissi su di lui.
E disse loro: «Oggi, questo passo della Scrittura si è compiuto davanti a voi». Tutti parlavano bene di lui. Erano stupiti dalle sue parole piene di grazia. E chiedevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».
E così, fratelli e sorelle, si scandalizzarono di lui perché il suo tono era come quello di uno mandato da Dio, ed era troppo per il loro orgoglio accettarlo.
E noi? Abbiamo accettato il Signore e la sua buona novella? La bella notizia che è venuto a darci, che la vita non finisce qui in questo mondo, che siamo destinati a vivere per sempre con lui in cielo?
E nella lettura di oggi dalla prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, egli ci dice di essere consapevoli che non dobbiamo affliggerci come il resto dell'umanità quando perde una persona cara. Perché? «Se crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, condurrà con sé coloro che si sono addormentati». In altre parole, dobbiamo piangere, sì, quando perdiamo una persona cara, ma non come i pagani, come i non credenti e i miei fratelli e sorelle, tante volte quando celebro una messa commemorativa, sapete, quando la gente viene alla messa e vedo tanti volti tristi, e sicuramente, sapete, perché ci manca la persona cara.
Ma a volte quei volti tristi nascono da una mancanza di fede: persone che vengono alla messa per rispetto verso la famiglia, ma che in realtà non credono, non credono in Dio e non apprezzano ciò che Dio ha fatto per noi mandando Gesù! E così il loro comportamento è così triste e senza speranza.
Fratelli e sorelle, il corpo torna nella terra. Lo spirito torna a Dio, e nostro Signore Gesù Cristo ha promesso che anche il corpo risorgerà nell'ultimo giorno.
Crediamo e siamo convinti che Dio ci ama e, poiché ci ama, vuole che stiamo con lui per sempre. Apriremo gli occhi dall'altra parte e allora sapremo.
Quante volte siamo stati ingrati, poco riconoscenti per tutte le benedizioni e le cose buone che il nostro Signore Gesù ha conquistato per noi. E Dio vi benedica.
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