Oggi la Chiesa onora San Luigi IX, re di Francia, un uomo che indossava una corona ma viveva come servitore di Cristo. È ricordato non solo come un sovrano giusto, ma anche come un cristiano che cercava la santità nel mezzo delle responsabilità mondane.
Le letture di oggi potrebbero essere state scritte pensando a San Luigi. Da Isaia sentiamo il vero desiderio di Dio: «Questo è il digiuno che io desidero: condividere il tuo pane con gli affamati, dare rifugio agli oppressi e ai senzatetto, vestire gli ignudi e non voltare le spalle ai tuoi fratelli». San Luigi comprese che la regalità non era un privilegio per la sua gloria personale, ma una chiamata a servire i poveri e gli oppressi. Costruì ospedali, sfamò gli affamati alla sua tavola e trattò il suo popolo non come sudditi da governare, ma come fratelli e sorelle in Cristo.
Il Vangelo ci ricorda i due grandi comandamenti: amare Dio con tutto il cuore, l'anima e la mente e amare il prossimo come noi stessi. San Luigi è ricordato in modo particolarmente bello per il modo in cui ha unito entrambi i comandamenti. Era un uomo di preghiera, partecipava alla Messa quotidiana, digiunava e conduceva una vita spirituale disciplinata. Ma esprimeva anche il suo amore per Dio attraverso l'amore per il prossimo, specialmente i poveri. È il santo patrono dei poveri, dei barbieri e dei parrucchieri (perché cercava di servire con umiltà) e della stessa Francia, perché cercava di governare con giustizia, carità e misericordia.
Ciò che risplende di più nell'eredità di San Luigi è che non ha mai separato la santità dalla responsabilità. Troppo spesso immaginiamo che la santità appartenga solo ai monasteri o ai conventi. Ma San Luigi ci mostra che la santità è possibile nel mondo, nella vita familiare, nella leadership, nei doveri molto ordinari e pubblici della vita quotidiana. Una volta scrisse a suo figlio: «Mio carissimo figlio, preferirei vederti morire piuttosto che commettere un solo peccato mortale». Per lui, nulla era più importante della fedeltà a Cristo.
Il Salmo 112 ci dice oggi: «Beato l'uomo che teme il Signore... Egli dona generosamente ai poveri; la sua generosità durerà per sempre». Questo è il salmo di San Luigi. La sua vita è stata una testimonianza del fatto che la grandezza non si misura con il potere, ma con l'amore.
Fratelli e sorelle, in questa festa siamo sfidati dal suo esempio. Forse non indossiamo corone, ma a ciascuno di noi sono state affidate delle responsabilità: famiglie, comunità, lavoro, parrocchie. Il modo in cui svolgiamo questi compiti è la misura della nostra santità. Come San Luigi, siamo chiamati ad essere uomini e donne che amano Dio con tutto il cuore e che dimostrano questo amore sollevando i poveri, parlando a nome di chi non ha voce e vivendo con giustizia nelle nostre scelte quotidiane.
Preghiamo oggi per sua intercessione affinché ci sia concessa la grazia di unire l'amore di Dio con l'amore del prossimo, affinché, come lui, le nostre vite possano essere un segno del regno di Cristo sulla terra.
Amen
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