Cari fratelli e sorelle in Cristo, mentre la gioia della domenica di Pasqua continua a riverberare nei nostri cuori, ci riuniamo oggi in questo lunedì di Pasqua per riflettere sui potenti messaggi delle nostre letture che sottolineano il significato della risurrezione di Gesù. Negli Atti degli Apostoli, ascoltiamo l'audace proclamazione di Pietro, che ci ricorda il potere trasformativo della risurrezione di Cristo dai morti. Egli si pone davanti al popolo, esortandolo ad ascoltare e a testimoniare la verità di Gesù, l'uomo che è stato crocifisso, ma che Dio ha risuscitato, liberandolo dalla morte.
In questa proclamazione, Pietro sottolinea una profonda verità: la salvezza doveva essere realizzata attraverso la prescienza e il piano divino di Dio. Gesù non è venuto solo come insegnante e guaritore, ma come incarnazione stessa della speranza e della redenzione. I prodigi, i segni e le azioni potenti che ha compiuto non erano semplici atti di compassione, ma affermazioni divine della sua identità. Eppure, nonostante questa rivelazione, l'umanità scelse di rifiutarlo: una verità che Pietro mette davanti ai suoi ascoltatori con grande chiarezza.
Riflettendo su questo evento, ci invita a considerare la nostra risposta di fede alla Risurrezione. Pietro non si limita a raccontare gli eventi della passione, morte e risurrezione di Gesù, ma ci invita a riconoscere il significato di questi eventi nel contesto della nostra vita. La Pasqua non è solo un evento che celebriamo una volta all'anno, ma una chiamata continua a vivere alla luce della risurrezione.
Nel Vangelo di Matteo assistiamo all'incontro definitivo con il Signore risorto. Maria Maddalena e l'altra Maria provano un misto di paura e gioia quando lasciano il sepolcro e, nel loro cammino, incontrano Gesù risorto che pronuncia parole che risuonano nei secoli: “Non abbiate paura”. Qui sta uno dei messaggi centrali del periodo pasquale: nonostante le prove che affrontiamo, nonostante le paure che possono attanagliare i nostri cuori, siamo chiamati a riconoscere e ad accogliere la presenza di Cristo tra noi. La sua risurrezione è l'antitesi della disperazione e offre la speranza e la promessa di una nuova vita.
Tuttavia, vediamo anche il contrasto nelle azioni di coloro che, per paura e negazione, scelgono di sopprimere la verità della risurrezione. Le guardie, pagate per perpetuare una menzogna, incarnano un sentimento che esiste ancora oggi: l'esitazione ad accettare la verità trasformativa di Gesù. Nella nostra vita, ci troviamo di fronte a delle scelte: riconoscere la risurrezione, che trasforma la nostra vita in una testimonianza di speranza, o ritirarci nella paura e nella negazione rimanendo attaccati alle nostre ambizioni e ricchezze mondane. Gesù ci offre una ricchezza che non è di questo mondo, permettendoci di camminare con lui attraverso il viaggio della vita con una fede luminosa nel cuore e il riconoscimento della bontà di Dio.
Fratelli e sorelle, non dimentichiamo che siamo chiamati a essere agenti di risurrezione. Ogni giorno è un'opportunità per proclamare con le nostre parole e azioni la speranza che abbiamo in Cristo. Che i nostri cuori rimangano aperti alla Sua presenza, permettendo alla gioia della Sua risurrezione di fluire attraverso di noi, illuminando le tenebre intorno a noi e invitando gli altri alla Sua luce eterna.
Preghiamo per avere il coraggio di abbracciare il nostro Signore per liberarci dalle nostre paure e vivere con coraggio come testimoni della speranza che si trova in Lui. Possiamo, come Pietro, proclamare con convinzione la verità della sua risurrezione, affinché tutti possano conoscere la via della vita che si trova solo in Lui. Amen.

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