17ª settimana del tempo ordinario C – Venerdì – Sant'Alfonso Maria de' Liguori, fondatore

Published on 31 July 2025 at 13:00

Oggi rendiamo omaggio a Sant'Alfonso Maria de' Liguori, uno dei santi più brillanti e compassionevoli della Chiesa, un uomo la cui santità era al tempo stesso straordinaria e profondamente umana. Era un teologo, fondatore, missionario, taumaturgo e, soprattutto, un uomo che amava Dio con un cuore aperto ai poveri, ai peccatori e ai sofferenti. Nato vicino a Napoli nel 1696, Alfonso era un intellettuale di grande talento che conseguì il dottorato in diritto civile e canonico all'età di 16 anni. Dopo un'umiliante sconfitta in tribunale, attraversò una crisi personale che segnò una svolta nella sua vita.

Abbandonando le ambizioni mondane, si dedicò al sacerdozio e si consacrò a Cristo, in particolare tra i più abbandonati e trascurati. In seguito fondò i Redentoristi per portare il Vangelo ai poveri, predicando non un Dio di giudizio severo, ma di misericordia. In un'epoca in cui molti vivevano nella paura della dannazione eterna, Alfonso offrì la rassicurazione che Dio è vicino, tenero e pronto a perdonare. «Chi prega è certamente salvato», scrisse, non per spaventare, ma per assicurare alle anime che la grazia di Dio è sempre a portata di mano. I suoi scritti di teologia morale, in particolare la Theologia Moralis, aiutarono la Chiesa a trovare un equilibrio tra l'eccessiva severità e la pericolosa indulgenza. Insegnava con chiarezza, ma sempre con compassione.

Alfonso sopportò anche grandi sofferenze fisiche. L'artrite deformò il suo corpo al punto che il mento gli poggiava sul petto, ma continuò a scrivere, predicare e pregare. Fu persino frainteso e rifiutato da alcuni membri della sua stessa comunità, ma lo sopportò con umiltà e fede. La sua tenera devozione alla Beata Vergine Maria fu uno degli aspetti determinanti della sua vita. La vedeva sia come Madre di Dio che come nostra madre: potente intercessora, rifugio per i peccatori, conforto per gli afflitti. Il suo classico Le glorie di Maria rimane una delle opere mariane più amate dalla Chiesa, che descrive la vicinanza di Maria in ogni prova e il suo ruolo nell'avvicinarci a Gesù. «Lei è pronta a concedere favori molto più rapidamente», scriveva, «di quanto noi siamo pronti a chiederli».

Nel Vangelo di oggi, Gesù viene respinto nella sua città natale: la gente non riusciva a vedere oltre ciò che le era familiare. Anche Alfonso spesso non veniva riconosciuto come il santo che era, ma rimase fedele, servendo coloro che erano aperti alla grazia. Nella prima lettura dal Levitico, Dio comanda a Israele di celebrare le feste sacre, che ricordano la sua fedeltà. Alfonso viveva con lo stesso senso del tempo sacro, vedendo la vita come un viaggio verso la celebrazione eterna. Scrisse dell'importanza di prepararsi alla morte, non per allarmare, ma per risvegliare i cuori. Per lui la morte non era una fine, ma un passaggio alla pienezza dell'amore di Dio. «Tutto è vanità che finisce con il tempo», diceva. «Beato chi vive solo per amare Dio e muore nella Sua grazia». Sant'Alfonso ci insegna che la vera santità si inginocchia accanto alla sofferenza umana, ascolta, consola e perdona. Che possiamo imparare da lui a confidare nella misericordia di Dio, ad amare Maria con devozione filiale e a desiderare il paradiso, non per sfuggire al mondo, ma per portare più pienamente l'amore di Dio in esso. Sant'Alfonso Maria de' Liguori, prega per noi.


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