«Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me». Queste parole di San Paolo nella prima lettura di oggi descrivono perfettamente la vita e l'anima di Santa Brigida di Svezia, una donna di profondo misticismo, leadership coraggiosa e intimità incrollabile con Gesù Cristo.
Santa Brigida nacque nel 1303 da una famiglia nobile svedese, ma non permise che il suo status le impedisse di vedere le sofferenze degli altri o la distogliesse dalla chiamata di Dio. Sposatasi in giovane età, ebbe otto figli, tra cui Santa Caterina di Svezia, e adempì con devozione ai suoi doveri di moglie e madre. Tuttavia, anche durante gli anni trascorsi alla corte reale, il suo cuore non era affascinato dai privilegi, ma da Cristo crocifisso.
Dopo la morte del marito, Brigida entrò in una nuova fase della sua vita. Rinunciò ai suoi titoli, fondò l'Ordine del Santissimo Salvatore, comunemente noto come Brigidini, e si dedicò interamente alla preghiera, alla penitenza e alla riforma della Chiesa. Ma ciò che la contraddistingue in modo più sorprendente sono le sue visioni mistiche, in cui il Signore Gesù, la Beata Vergine Maria e i santi le rivelarono i misteri della salvezza.
Non si trattava di esperienze interiori fugaci o vaghe. Le rivelazioni di Brigida erano ricche di profondità teologica e di immagini vivide. Divenne una voce spirituale per la riforma di una Chiesa alle prese con divisioni e corruzione. Il suo famoso pellegrinaggio a Roma e i suoi successivi appelli al Papa affinché tornasse da Avignone furono atti coraggiosi di amore per la Chiesa e di fiducia nella volontà di Dio.
Tra i suoi tesori mistici ci sono le Quindici Preghiere di Santa Brigida, che lei ricevette in una visione da Cristo stesso. Queste preghiere, meditate quotidianamente per un anno, onorano le ferite di Cristo e la sua Passione. Non sono semplici devozioni, ma porte d'accesso a un incontro vivo con il Signore crocifisso e risorto. Per Brigida, Cristo crocifisso non era solo il Redentore del mondo, ma anche il suo compagno costante.
Alla luce di ciò, il Vangelo di oggi, tratto da Giovanni 15, risuona profondamente: «Rimanete in me, come io rimango in voi... Chi rimane in me e io in lui, porterà molto frutto». Santa Brigida rimase in Cristo attraverso la preghiera costante, la penitenza e l'obbedienza, e in cambio Cristo portò frutti abbondanti attraverso di lei: visioni, riforme e santità.
Lei è una testimonianza vivente del salmo che abbiamo appena pregato: «Gustate e vedete quanto è buono il Signore». I suoi incontri mistici non erano fughe dalla realtà, ma incontri con la realtà ultima: l'amore di Dio riversato sulla croce e reso presente nella Chiesa e nell'Eucaristia.
Cosa significa questo per noi? Come Brigida, siamo invitati a lasciare che Cristo viva in noi. Ciò richiede abbandono. Richiede potatura. Significa lasciar andare il nostro bisogno di controllo, le nostre abitudini peccaminose e le distrazioni che soffocano la nostra intimità con Gesù. Ma quando lo facciamo, Cristo prende il sopravvento, non come un tiranno, ma come uno Sposo che ci offre gioia, pace e fecondità eterna.
Preghiamo oggi affinché possiamo avere cuori come quello di Santa Brigida: cuori aperti alla voce di Dio, cuori disposti a essere potati, cuori fissi su Cristo crocifisso e cuori che portano frutto nell'amore per la Chiesa e per il mondo.
Santa Brigida di Svezia, mistica, riformatrice e figlia di Cristo, prega per noi, affinché anche noi possiamo dire con San Paolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me». Amen.
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