16ª settimana del tempo ordinario C – Domenica

Published on 19 July 2025 at 13:00

Le letture di oggi ci portano al cuore della promessa di Dio e della vittoria che Gesù ha conquistato per noi che continuiamo a seguirlo: la morte non ha l'ultima parola e la vita, eterna e piena, inizia ora per coloro che lo accolgono.

Iniziamo con Abramo, seduto al caldo dell'ora più torrida della giornata all'ingresso della sua tenda. Tre misteriosi visitatori appaiono e, senza esitazione, egli si mette all'opera, offrendo acqua, pane e carne: vera ospitalità. Ma questi ospiti non sono viaggiatori ordinari. Accogliendoli, Abramo incontra Dio. E cosa dà Dio in cambio? Una promessa di vita. Sara, che era sterile e aveva superato da tempo l'età fertile, avrà un figlio. Questa non è solo una benedizione personale, è un segno del potere divino di portare la vita dove non dovrebbe essere possibile. Da una tenda nel deserto, Dio proclama la sua capacità di superare la sterilità, il vuoto e persino la morte.

Il salmo ci ricorda chi dimorerà alla presenza del Signore: coloro che vivono con giustizia, dicono la verità e agiscono con integrità. Queste sono persone le cui vite riflettono già ciò che significa essere cittadini celesti del regno di Dio. Vivere alla presenza di Dio non è solo una speranza futura, ma una chiamata presente. La vita del cielo inizia ora, nei cuori preparati dalla giustizia, dalla misericordia e dalla verità. La vita eterna non è una ricompensa che viene data alla fine, ma una relazione che iniziamo oggi.

Paolo, scrivendo ai Colossesi, parla del grande mistero ora rivelato: Cristo in voi, speranza della gloria. La vittoria di Cristo sulla morte è una presenza viva dentro di noi, specialmente quando lo riceviamo nell'Eucaristia. Paolo prosegue parlando delle sue prove personali e dice che la sua sofferenza fa parte di questo mistero. Nel suo dolore, egli partecipa alle afflizioni di Cristo. La sofferenza, unita a Cristo, diventa un canale di grazia e un segno che la morte non ha alcun potere duraturo su di noi.

Poi arriviamo al Vangelo, dove Gesù entra nella casa di Marta e Maria. Marta, impegnata nei compiti dell'ospitalità, chiede aiuto; Maria, seduta ai piedi del Signore, ascolta. Gesù corregge gentilmente Marta, non perché il servizio non sia importante, ma perché lei ha perso di vista ciò che conta di più in quel momento. Maria ha scelto la parte migliore: stare con il Signore, ricevere le sue parole, riposare alla sua presenza. Non si tratta solo di personalità o preferenze, ma di preparare i nostri cuori per l'eternità. Il paradiso è comunione con Dio, e Maria sta già vivendo quella comunione. Il dono più importante che Dio ci ha fatto è Se stesso, e non solo la Sua attenzione incondizionata quando preghiamo, ma la gioia di sapere che Egli è con noi ogni giorno e ad ogni passo del cammino verso il paradiso.

Potremmo essere tentati, come Marta, di misurare il nostro valore in base alle nostre attività e alla nostra utilità. Ma Gesù ci invita a confidare nel fatto che stare con Lui è più importante di qualsiasi altra cosa possiamo cercare di ottenere. Quando ci mettiamo ai Suoi piedi – attraverso la preghiera, il silenzio, la Scrittura o semplicemente l'attenzione – stiamo già assaporando la vita eterna.

La vittoria di Cristo sulla morte non riguarda solo ciò che accade dopo la nostra morte. Riguarda ciò che accade ora, quando lasciamo che Egli dimori in noi, quando Lo accogliamo come Abramo, quando ascoltiamo come Maria, quando perseveriamo come Paolo. La tomba può ancora essere parte del nostro viaggio, ma non è la nostra destinazione. La vita non finisce con la conclusione della nostra esistenza terrena. In Cristo, la vita è trasformata.

Questa settimana, fate spazio nella vostra tenda per il Signore. Prendetevi qualche momento ogni giorno per sedervi in silenzio con Lui, per pregare, per ascoltare. Lascia che il tuo lavoro quotidiano scaturisca da quel luogo di comunione. Offri le tue gioie e le tue sofferenze con fiducia, sapendo che fanno parte di un mistero più grande: Cristo in te, la speranza della gloria.

E se ti senti ansioso, indaffarato o oppresso come Marta, ricorda che la parte migliore è sempre disponibile. Sceglila. Abbi fiducia in essa. Perché Colui che ha vinto la morte è già qui, ed è la vita senza fine.


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