Cari fratelli e sorelle in Cristo, la pace sia con voi. Oggi, mentre ci riuniamo per celebrare la memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria e nonni di nostro Signore Gesù Cristo, siamo invitati a riflettere sul potere silenzioso della fedeltà, sulla grazia che spesso agisce in modo silenzioso, invisibile, ma non per questo meno potente nella vita di coloro che amano e seguono Dio.
Sebbene Gioacchino e Anna non siano menzionati nelle Scritture canoniche, la loro storia ci è stata tramandata attraverso un venerato scritto paleocristiano noto come Protoevangelo di Giacomo, un testo del II secolo che offre uno sguardo sulla vita e la fede dei genitori di Maria. Sebbene la Chiesa non abbia incluso questo libro nel canone ufficiale della Bibbia, principalmente perché non era di origine apostolica e mancava di certezza storica, esso ha comunque nutrito l'immaginazione e la devozione della Chiesa per secoli. Ci aiuta a colmare alcuni silenzi delle Scritture con una visione devota, offrendoci un'immagine di Gioacchino e Anna come coppia caratterizzata da profonda pietà, perseveranza nella preghiera e fiducia incrollabile in Dio.
Secondo questa tradizione, Gioacchino e Anna erano una coppia fedele ma senza figli che viveva a Gerusalemme. In una cultura che equiparava l'assenza di figli al disfavore divino, essi sopportavano non solo il dolore personale, ma anche la vergogna pubblica. Eppure la loro risposta non fu la disperazione. Si rivolsero a Dio con perseveranza, con speranza e con un'umiltà che non pretendeva miracoli, ma aspettava con fede. E col tempo, il Signore rispose. Mandò un angelo ad annunciare la notizia. Anna concepì in età avanzata e la loro figlia era Maria, piena di grazia, la futura madre del Messia. Con gioia, la consacrarono al Signore, crescendola in santità, preparando il suo cuore ad essere la dimora del Verbo fatto carne. Forse questo è uno dei motivi per cui Maria non ebbe paura dell'Arcangelo quando le apparve. Sua madre le aveva raccontato di come un angelo fosse apparso anche a lei riguardo alla sua nascita.
Mentre riflettiamo sulla loro storia, passiamo alla prima lettura di oggi tratta dall'Esodo. Qui assistiamo al popolo d'Israele che risponde all'alleanza di Dio con una sola voce: «Faremo tutto ciò che il Signore ci ha detto». Mosè suggella questa alleanza con il sangue del sacrificio, segno esteriore della dedizione interiore del popolo. È un momento drammatico, ma che prefigura il tipo di alleanza che Gioacchino e Anna vivevano quotidianamente, non attraverso spettacoli, ma attraverso una silenziosa e duratura obbedienza a Dio. Come gli Israeliti al Sinai, essi strinsero un'alleanza con il Signore, non solo a parole, ma con una vita offerta a Lui, specialmente attraverso la cura e la formazione di Maria.
Il Salmo di oggi ci invita: «Offrite a Dio un sacrificio di lode». Giacomo e Anna fecero proprio questo. La loro lode non era solo verbale, ma vissuta, nei lunghi giorni della vita ordinaria, nel servizio nascosto della casa, nella loro pazienza e umiltà. Ci ricordano che i sacrifici più duraturi sono spesso invisibili. La loro offerta era Maria, cresciuta secondo le vie del Signore, che un giorno avrebbe offerto il suo fiat, il suo «sì», all'angelo e al mistero dell'Incarnazione.
E allora, cosa possiamo imparare da questi silenziosi e santi nonni di Gesù?
Impariamo che la fedeltà nell'oscurità non è sprecata. Impariamo che la perseveranza nella preghiera, anche quando Dio sembra silenzioso, non è mai vana. Impariamo che il lavoro di piantare semi - sia nei bambini, nelle comunità o negli angoli silenziosi dei nostri cuori - è un lavoro sacro. E, cosa più importante, impariamo a fidarci dei tempi di Dio, a lasciare che il grano e la zizzania crescano insieme, fiduciosi che il Signore della messe non dimenticherà il lavoro d'amore che abbiamo offerto.
Oggi onoriamo i santi Gioacchino e Anna non solo con preghiere e devozione, ma imitando la loro fiducia, il loro coraggio silenzioso e la loro santità nascosta. Imitamoli soprattutto nel loro amore per Dio e nel loro amore per la loro preziosa figlia, che ora è nostra Madre e Regina celeste. Chiediamo la loro intercessione, in particolare per le nostre famiglie, per i nostri nonni e anziani e per tutti coloro che sono chiamati a crescere i figli nella fede in un mondo che spesso fraintende le cose di Dio.
Santi Gioacchino e Anna, pregate per noi. Madre di Dio, Regina di tutte le famiglie, prega per noi che ricorriamo a te. Amen.
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