Cari fratelli e sorelle in Cristo, oggi celebriamo la festa di San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa, noto per la sua straordinaria vita di devozione, compassione ed evangelizzazione. Nato nel 1567 in Savoia, in Francia, Francesco di Sales fu uno studioso, un teologo e un pastore di talento che dedicò la sua vita a diffondere il messaggio dell'amore e della misericordia di Dio.
Riflettendo sulle letture del giorno, ci viene ricordato il ruolo di Gesù come unico mediatore tra Dio e l'umanità. Nella Lettera agli Ebrei leggiamo che “il nostro sommo sacerdote ha ottenuto un ministero tanto più eccellente in quanto è mediatore di un'alleanza migliore, stabilita da promesse migliori” (Ebrei 8:6). Gesù, come mediatore della nuova alleanza, stabilisce un legame nuovo ed eterno tra Dio e l'umanità, un legame che è radicato nell'amore, nel perdono e nella misericordia.
Nel Vangelo di Marco, vediamo Gesù nominare i Dodici Apostoli, dando loro l'autorità di predicare, scacciare i demoni, risuscitare i morti, purificare i lebbrosi e guarire i malati (Marco 3:13-19). Così facendo, Gesù rende gli Apostoli, e attraverso di loro, tutti noi, partecipi della sua mediazione. Solo Gesù poteva fare tutte queste cose, ma estende questo potere attraverso i suoi ministri. Per esempio, solo Gesù può perdonare i peccati, eppure dopo la risurrezione ha dato agli Apostoli lo Spirito Santo per poter fare lo stesso. Una cosa che solo lui ha il potere di fare, con il Padre e lo Spirito Santo, ci permette di partecipare in seconda battuta. Dobbiamo comprendere questo concetto per contrastare l'opposizione che riceviamo da molti riguardo ai Sacramenti. Siamo chiamati a partecipare all'unica mediazione di Gesù, a essere ambasciatori di Cristo e a diffondere il messaggio dell'amore di Dio e della salvezza a tutte le nazioni, prendendo Gesù non solo come guida e modello, ma anche come fonte di ogni guarigione che può venire attraverso il nostro ministero e la nostra evangelizzazione. Come cristiani battezzati, siamo incorporati nel Corpo di Cristo e diventiamo parte della nuova alleanza stabilita da Gesù. Siamo chiamati a essere strumenti dell'amore e della misericordia di Dio, a essere canali del suo perdono e della sua guarigione. Ogni volta che chiediamo a qualcun altro di pregare per noi, gli chiediamo indirettamente di diventare un mediatore tra noi e Gesù, o il Padre, o un qualsiasi santo, per esempio. Anche un angelo può essere un intercessore secondario presso Dio che partecipa all'unica mediazione di Gesù.

Possiamo chiedere al nostro angelo di dire una buona parola per noi presso Dio. E notate che ho detto “chiedere”, non “comandare”. Interagiamo con il nostro angelo custode con riverenza e umiltà, perché questo essere al di là della nostra immaginazione, osserva continuamente il volto di Dio onnipotente ed è felice di essere nostro compagno di vita. Rivolgetevi sempre al vostro angelo con il massimo rispetto e umiltà. Egli è felice di intercedere, di mediare, a vostro favore.

Nel suo libro “Introduzione alla vita devota”, San Francesco di Sales scrive: “La più grande gentilezza che si possa fare a Dio è vivere e agire in modo a lui gradito”. Egli ci invita a vivere una vita di discepolato intenzionale, a cercare la volontà di Dio in ogni cosa e a confidare nella sua provvidenza. Così facendo, diventiamo mediatori più efficaci dell'amore di Dio e contribuiamo a costruire un mondo più giusto e compassionevole.
Che possiamo essere ispirati dalla vita e dagli scritti di San Francesco di Sales e che possiamo diventare più simili a Gesù, l'unico mediatore tra Dio e l'umanità. Amen
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