7ª settimana di Pasqua - Sabato C

Published on 6 June 2025 at 13:00

Carissimi amici, il Signore vi dia la sua pace. In questo bel sabato, mentre ci prepariamo a celebrare domani la sublime solennità della Pentecoste - il giorno in cui lo Spirito Santo discese sugli Apostoli e trasformò le loro paure in un coraggio radioso - siamo invitati a riflettere su come lo Spirito Santo ci sostenga nella sofferenza e nella tribolazione. Le nostre letture di oggi, in particolare il racconto della prigionia di San Paolo e il richiamo del Vangelo al discepolato fedele, offrono profonde lezioni sulla perseveranza, sulla speranza e sul sostegno divino nei momenti di maggiore angoscia.

Negli Atti, vediamo l'apostolo Paolo, un uomo di immensa fede e dedizione, consegnato ingiustamente ai Romani dal suo stesso popolo. Immaginate il peso emotivo che ha sopportato: il tradimento da parte di coloro che desiderava servire, l'incertezza del suo futuro e la sofferenza fisica e spirituale di essere incatenato e imprigionato. Eppure, nonostante queste difficoltà, Paolo rimane saldo. Egli proclama il Vangelo con coraggio, audacia e totale sicurezza. Le sue parole rivelano un cuore radicato nella speranza e una fiducia incrollabile nel piano di Dio, frutto dell'incontro con il Signore risorto.

La sofferenza di Paolo non era solo fisica, ma anche profondamente emotiva. Essere consegnato dalla sua stessa comunità, essere incompreso e perseguitato, deve aver causato un grande dolore. Tuttavia, non ha ceduto alla disperazione. Al contrario, si affidò allo Spirito Santo, il divino Consolatore e Avvocato, per rafforzare la sua anima. Lo Spirito lo riempì di coraggio e di chiarezza, permettendogli di continuare a testimoniare Cristo, anche dal confino.

Allo stesso modo, la nostra Madre ha provato un dolore profondo, stando ai piedi della croce, assistendo alla sofferenza e alla morte di suo Figlio, che non aveva fatto nulla di male. Il suo dolore fu viscerale, ma la sua fede rimase incrollabile. Era una donna di speranza, che confidava nel piano divino di Dio anche in mezzo a un dolore schiacciante. Il suo dolore fu trasformato dalla preghiera e dalla profonda comunione con lo Spirito Santo, che la sostenne con grazia e speranza. Ecco perché, nei momenti più bui, quando i nostri cuori sono afflitti dal dolore, quando ci troviamo in una situazione triste, possiamo sempre rivolgerci alla nostra Madre per pregare per noi, perché si trova davanti a Dio, ancora adesso sua serva, ma anche la Regina che lui ha fatto, e non le rifiuta nulla. Ella conosce il nostro dolore, perché anche lei ha sopportato tormenti atroci per amore del bene, e ha visto chiaramente come tutto ciò facesse parte del piano di Dio, che si estendeva oltre questo mondo.

Domani celebreremo la discesa dello Spirito Santo, lo Spirito che ha ispirato gli apostoli a proclamare con coraggio il Vangelo e ha dato a Maria la forza di rimanere salda nel suo dolore guarito, perché ora aveva visto suo Figlio, risorto, vivo e splendente. Come nostro Signore disse agli apostoli, ora anche la nostra Madre ha sperimentato: “Il vostro dolore si trasformerà in gioia”. Mentre ci prepariamo a ricevere nuovamente questo dono, apriamo i nostri cuori alla presenza dello Spirito. Confidiamo che, come Paolo e Maria, anche noi possiamo superare ogni sfida grazie alla guida dello Spirito Santo, che ci conduce dalla sofferenza alla gioia, dalla disperazione alla speranza e dal discepolato fedele alla vita eterna in Cristo. Siate benedetti, ora e sempre, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


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