Oggi celebriamo San Alberto Magno, domenicano, grande maestro e dottore della Chiesa, nato in Germania intorno al 1200. Fu insegnante di san Tommaso d’Aquino e si distinse per la vastità del suo sapere: teologia, filosofia, scienze naturali. Lo chiamarono Doctor Universalis, il Dottore Universale.
Pur non essendo francescano, San Alberto visse valori profondamente affini al nostro carisma: umiltà, amore per il creato, e armonia tra fede e ragione. Come san Francesco, vedeva il mondo come un libro che rivela la sapienza di Dio.
Nel libro del Siracide, la Sapienza è descritta come una madre che nutre con il pane dell’intelligenza. Alberto fece della sua vita un nutrirsi e un nutrire gli altri di questa sapienza divina. Cercò la conoscenza non per potere, ma per contemplazione e servizio.
Il salmo prega: «Signore, insegnami i tuoi decreti.» Questa era la sua aspirazione: conoscere il Creatore attraverso la creazione. In un mondo che idolatra il sapere, Alberto ci insegna che lo studio è santo solo se conduce alla gioia nella legge di Dio.
Nel Vangelo, Gesù parla dello scriba che «estrae dal suo tesoro cose nuove e antiche.» Alberto fece proprio questo: unì fede e scienza, Scrittura e filosofia, mostrando che ogni verità conduce al medesimo Creatore.
Da lui impariamo quattro lezioni:
– l’umiltà davanti al mistero;
– l’integrazione tra fede e ragione;
– la contemplazione che sfocia nella lode;
– e la sapienza che costruisce la pace.
San Alberto ci ricorda che la vera sapienza non divide ma riconcilia. La fede non teme la conoscenza, e la conoscenza senza fede è vuota.
Insieme a san Francesco, vide nel creato lo specchio del Creatore. In entrambi, la sapienza è ascolto umile della voce di Dio.
Per la sua intercessione, il Signore vi benedica e vi doni pace.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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