12ª settimana del tempo ordinario C – Venerdì – Solennità del Sacro Cuore di Gesù

Published on 26 June 2025 at 13:00

Cari fratelli e sorelle, possa l'amore di Gesù risplendere su di voi in questo giorno e rimanere sempre con voi. Nella solennità odierna del suo Sacro Cuore, celebreremo il suo amore per noi nel corso degli anni, gioendo del fatto che questo amore non avrà mai fine.

Nella prima lettura, ascoltiamo attraverso il suo profeta Ezechiele: «Io stesso guarderò e pascerò le mie pecore». Già prima dell'Incarnazione del Signore tra noi, egli manifesta la sua costante attenzione verso di noi, prendendosi cura di noi e dandoci ogni giorno segni del suo amore.

E continua dicendo: «Le salverò da tutti i luoghi dove sono state disperse quando era nuvoloso e buio». In altre parole, quando perdiamo la strada e nella nostra confusione ci troviamo nei guai, Lui è lì per salvarci. Quale tenera misericordia ci ha sempre mostrato il Signore? San Paolo, nella seconda lettura, lo esprime in questo modo: «Cristo, mentre eravamo ancora impotenti, è morto al momento stabilito per gli empi». In altre parole, il buon Pastore ha dato la sua vita per le sue pecore. Non ci ha solo dato una grazia o conquistato una benedizione straordinaria. Ha fatto qualcosa di ancora più profondo: ci ha dato la sua stessa vita, ha sacrificato se stesso.

Lo ha fatto duemila anni fa, ma lo fa ogni giorno, attraverso il Santo Sacrificio della Messa, quando diventa presente nell'ostia che il sacerdote validamente ordinato consacra e poi distribuisce ai fedeli durante la Santa Comunione.

Mi ha sempre stupito il fatto che ogni volta che si verifica un miracolo eucaristico, cioè un'ostia che si è visibilmente e miracolosamente trasformata in carne e sangue per opera di Dio... ogni volta che una di queste ostie miracolose viene analizzata e testata in laboratorio, si

giunge sempre alle stesse conclusioni. Alcune di queste includono il gruppo sanguigno AB. Non capita mai, ad esempio, di trovare un gruppo sanguigno O, ma sempre AB. Si conclude che la carne e il sangue sono umani e che provengono da un uomo, per esempio, ma la scoperta più grande di tutte, a mio avviso, è sempre stata quella di trovare l'endocardio, una carne che si trova solo nel cuore umano di un uomo.

Questo significa, fratelli e sorelle, che ogni volta che ci avviciniamo per ricevere il Signore... donandoci il suo Cuore vivente e santissimo, egli sta cercando di dirci qualcosa di molto importante. Quando diciamo a qualcuno: “Ti ho dato il mio cuore”, cosa stiamo dicendo in realtà a quella persona? Oppure: “Ti do il mio cuore”. Cosa stiamo dicendo? Stiamo dicendo: “A te, mio prezioso e amato, do tutto me stesso!”. Perché un uomo può vivere senza un arto o senza un occhio, ma senza un cuore? Il cuore è il motore a vapore del resto del corpo. Il cuore è il luogo in cui l'amore viene nutrito o distrutto. Notate l'intuizione spirituale che nostro Signore ci ha dato su ciò che può scaturire dal cuore; in Luca (6:45), egli dice: “L'uomo buono trae cose buone dal bene che ha accumulato nel suo cuore, e l'uomo malvagio trae cose malvagie dal male che ha accumulato nel suo cuore”. E continua questo pensiero con questa intuizione dal Vangelo di Matteo (15:19): «Dal cuore infatti provengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, immoralità sessuale, furti, false testimonianze, calunnie».

Pertanto, desideriamo essere l'uomo buono, che ha molte cose buone accumulate nel suo cuore, in modo che quando si tratta di distribuire, condividere e mettere nel mondo ciò che è accumulato nei nostri cuori, possiamo essere come il Sacro Cuore di Gesù che ha sempre amato.

Perché Lui è sempre lì, nel tabernacolo, notte e giorno - silenzioso, costante, rassicurante, sempre presente e sempre amorevole nel suo accompagnamento di noi che ancora percorriamo il nostro cammino in questa vita. Un giorno, possa Lui abbracciare te e me al Suo Sacro Cuore, e possa Lui pronunciare quelle belle parole: «Ben fatto, mio servo buono e fedele. Vieni con me ora, per sempre». Amen.


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