Oggi ci riuniamo per onorare e riflettere sulla vita di San Luigi Gonzaga, un giovane la cui esistenza è stata un esempio di profonda umiltà, fede incrollabile e servizio devoto. Mentre ascoltiamo le letture di oggi, in particolare le parole di Paolo nella seconda lettera ai Corinzi sulla debolezza e la grazia, e l'invito di Gesù a confidare nella provvidenza di Dio, lasciamo che la sua storia ci ispiri.
San Luigi nacque in Italia nel 1568 da una famiglia nobile. Tuttavia, fin da giovane, sentì una chiamata più profonda: servire Dio e i poveri, piuttosto che abbandonarsi ai comfort mondani. Nonostante le sue origini nobili, scelse di dedicare la sua vita a Cristo, entrando nei Gesuiti a soli 17 anni. La sua devozione era notevole; era noto per la sua pietà, umiltà e compassione verso gli altri.
La compassione di Luigi risplendette durante una devastante epidemia di peste a Roma. Si prese cura altruisticamente dei malati e dei moribondi, rischiando la propria vita per servire i più bisognosi. La sua dedizione ai più vulnerabili e la sua incrollabile fiducia nella misericordia di Dio attirarono molti alla fede. Tragicamente, contrasse lui stesso la peste e morì a soli 23 anni. La sua morte non fu vana, ma divenne una testimonianza della sua totale resa alla volontà di Dio. La sua santità fu riconosciuta rapidamente e meno di un secolo dopo fu canonizzato.
Mentre riflettiamo sulla sua vita, e dato che oggi è sabato, è importante ricordare anche la sua profonda devozione alla Beata Vergine Maria. San Luigi aveva un amore speciale per la Madonna, confidava nella sua cura materna e cercava la sua guida in tutte le cose. La sua devozione lo
spinse a rivolgersi a lei in preghiera, cercando la sua intercessione e protezione nelle prove della vita. Il suo amore per Maria era una luce guida, un promemoria che il vero discepolato implica rivolgersi alla nostra Madre sia nei momenti di gioia che in quelli di difficoltà.
Passando alla prima lettura di oggi, tratta dalla seconda lettera ai Corinzi, Paolo parla di una “spina nella carne”, una debolezza che lo manteneva umile e dipendente dalla grazia di Dio. Paolo non si vanta delle sue visioni, ma delle sue debolezze, perché sa che la potenza di Dio si manifesta pienamente nella nostra fragilità. La vita di San Luigi è un esempio vivente di questa verità: la sua forza giovanile e il suo nobile status erano canali di umiltà e servizio, non di auto-glorificazione. La sua debolezza – la sua giovinezza, la sua salute fragile – divenne un mezzo attraverso cui traspariva la forza divina.
Il Vangelo ci esorta a non preoccuparci dei bisogni materiali, ma a cercare prima il Regno di Dio. San Luigi incarnò questo insegnamento: il suo cuore era rivolto al servizio di Dio e degli altri, anche nel mezzo di grandi calamità, confidando che Dio ci avrebbe garantito un'esistenza eterna quando e se questa ci avesse deluso. Mi vengono in mente le parole ispirate di San Paolo sulla natura temporanea del nostro viaggio terreno, specialmente nel mezzo della peste: «Sappiamo infatti che, se la tenda in cui abitiamo viene distrutta, abbiamo da Dio un edificio, una casa eterna nel cielo, non costruita da mani d'uomo» (2 Corinzi 5,1-10). La vita di questo santo, quindi, ci ricorda che le vere ricchezze si trovano nell'umiltà, nel servizio e nell'affidamento alla grazia di Dio, non nella ricchezza o nello status sociale, ma nel cercare prima le cose di lassù.
Come San Luigi si rivolgeva a Maria nostra Madre nella preghiera, facciamo lo stesso anche noi e modelliamo la nostra vita sulla sua. Lei è nostra Madre e nostra guida, specialmente nei momenti di debolezza e di incertezza. La sua cura materna ci insegna a confidare pienamente nei piani di Dio, perché il semplice fatto che Egli ce l'abbia data come nostra Madre è un segno che non ha lasciato nulla di intentato quando si tratta di fornirci tutto ciò di cui abbiamo bisogno per questo viaggio e oltre, nell'eternità.
La storia di San Luigi ci invita a riflettere: siamo disposti a servire gli altri in modo disinteressato, confidando che Dio provvederà ai nostri bisogni? Siamo disposti a riconoscere le nostre debolezze, sapendo che in esse la forza di Dio può agire con maggiore potenza? La sua vita, come quella dei giovani Carlos Acutis e Pier Giorgio Frassati, ci mostra che la santità è accessibile a qualsiasi età, specialmente quando è radicata nell'umiltà, nell'amore e nella devozione a Maria.
Mentre oggi onoriamo San Luigi, chiediamo la sua intercessione affinché anche noi possiamo abbracciare l'umiltà, servire gli altri con compassione, confidare nella bontà di Dio e rivolgerci con amore e fiducia alla nostra Beata Madre. Possa la sua vita e la sua devozione ispirarci a cercare prima il Regno di Dio, fiduciosi che nella nostra debolezza la grazia di Dio ci rende forti.
Amen.
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