Proseguendo il cammino di Avvento, la Parola di Dio ci ricorda che siamo il popolo scelto del Signore, chiamato a compiere la sua volontà, una volontà che porta frutto e conduce alla beatitudine eterna con lui.
Il profeta Sofonia predica nel tardo settimo secolo prima di Cristo, in un tempo segnato da una profonda corruzione morale e religiosa, nonostante strutture esteriori ancora intatte. Dio denuncia una città ribelle e inquinata, che non ascolta e non si fida del Signore. Ma subito dopo la condanna, il Signore promette purificazione e restaurazione: egli conserverà un resto, un popolo umile e povero che si rifugia nel suo nome.
Questa Parola interpella direttamente noi, oggi, anche all’interno della Chiesa. Dove ci collochiamo? Siamo tra i superbi e i dominatori, oppure tra gli umili e i fedeli che cercano davvero la conversione del cuore?
Nel Vangelo, Gesù presenta la parabola dei due figli, mostrando che non basta dire di voler fare la volontà di Dio: conta compierla davvero. L’obbedienza autentica nasce dall’umiltà, dal pentimento e dalla disponibilità a cambiare vita, anche quando costa.
Il Signore ci invita a scelte concrete: penitenza, preghiera, carità, riconciliazione, confessione, e una sincera lotta contro l’orgoglio che alimenta ogni peccato. Chiedendo la sua grazia e cooperando con essa, possiamo diventare parte di quel resto fedele che vive la conversione nella Chiesa di oggi.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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