Oggi celebriamo san Giovanni Damasceno, nato nel seicentosettantacinque e morto nel settecentoquarantanove. Visse sotto il dominio musulmano del califfato omayyade e ricoprì un ruolo amministrativo di grande responsabilità a Damasco, posizione che rendeva pericolosa ogni difesa pubblica della fede cristiana. Eppure, con grande coraggio, egli difese la dottrina della Chiesa, soprattutto durante la crisi dell’iconoclastia.
Le parole di san Paolo si adattano perfettamente alla sua vita: «Soffri anche tu come un buon soldato di Cristo Gesù» e «Custodisci il buon deposito». Giovanni non inventò nulla di nuovo, ma trasmise fedelmente ciò che aveva ricevuto dalla Scrittura e dai Padri della Chiesa, affidando la fede alle generazioni future.
Nel Vangelo, Gesù ci ricorda che i talenti ricevuti non vanno sepolti per paura. San Giovanni non tacque, ma mise a frutto i doni dell’intelletto, della parola e della poesia per difendere la verità. Ci insegna che l’ortodossia non è passività, ma fedeltà coraggiosa.
In Avvento, mentre attendiamo il ritorno del Signore, siamo chiamati a custodire, vivere e trasmettere la fede senza timore, sapendo che l’attesa autentica è feconda. Affidiamoci all’intercessione di san Giovanni Damasceno perché anche noi possiamo restituire al Signore, con interesse, ciò che ci ha affidato.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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