Sabato – 3a Settimana di Avvento A

Nel profeta Isaia incontriamo il re Acaz, circondato da eserciti nemici e paralizzato dalla paura. Dio, per mezzo del profeta, lo invita a chiedere un segno, ma Acaz rifiuta dicendo che non vuole tentare il Signore. La Scrittura però ci mostra che non si tratta di umiltà, bensì di mancanza di fiducia, perché Acaz preferisce cercare alleanze umane piuttosto che affidarsi all’aiuto del Signore.

Quante volte anche noi siamo posti davanti alla stessa scelta: fidarci degli uomini, delle nostre emozioni che spesso ci ingannano, oppure ascoltare la Parola di Dio nella preghiera e affidarci a Lui?

La Vergine Maria ci insegna cosa significa la vera fede. Anche la Sua situazione era umanamente difficile: una gravidanza inattesa, il rischio dello scandalo, il dubbio di Giuseppe. Eppure Maria risponde con totale abbandono: «Ecco la serva del Signore: avvenga per Me secondo la Tua parola». Accetta la sofferenza pur di rimanere fedele a Dio.

Il Signore non la abbandona, ma Le promette la Sua protezione e l’opera dello Spirito Santo: «Lo Spirito Santo scenderà su di Te e la potenza dell’Altissimo Ti coprirà con la Sua ombra».

Non è facile per noi vivere una fiducia così radicale. Tuttavia Dio ci ama e ci accompagna sempre. Se permette la sofferenza, non è per crudeltà o assenza, ma perché essa può diventare uno strumento di purificazione e di crescita.

Maria, immacolata, non aveva bisogno di purificazione. Noi invece sì. Le nostre anime, i nostri cuori e le nostre ferite interiori devono essere purificati per entrare nel Regno dei Cieli.

Non guardiamo quindi la sofferenza come una punizione, ma come una possibile espressione della misericordia di Dio, che ci prepara all’incontro con Cristo, venuto nel mondo per amarci e ricondurci al Padre.

Per intercessione della nostra amatissima Madre, la Vergine Maria, il Signore benedica voi e le vostre famiglie.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.