Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, mentre continuiamo l’Ottava di Natale, la Chiesa ci presenta oggi Santo Stefano, il primo martire, il primo adulto che ha dato la vita come testimone di Cristo.
Santo Stefano ha difeso la verità fino al sangue, perché Gesù è la via, la verità e la vita (Gv 14,6). Come Lui, anche noi siamo chiamati a testimoniare la verità, sapendo che questo può costarci relazioni, sicurezza e persino la vita.
Davanti a Pilato, Gesù afferma di essere Re e di essere venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità (cf. Gv 18,37). Questa verità apre per noi l’eternità: non solo una vita terrena limitata, ma una comunione eterna con Dio. Gesù stesso promette che chi si nutre di Lui vivrà per sempre e sarà risuscitato nell’ultimo giorno (Gv 6,54).
Santo Stefano, colmo di Spirito Santo, vide i cieli aperti e Gesù alla destra del Padre (At 7,55-56). Mentre veniva lapidato, pregò: “Signore Gesù, accogli il mio spirito” (At 7,59). Una sofferenza breve, ma una gloria eterna.
Quando siamo chiamati a soffrire per la verità, guardiamo a Santo Stefano. Egli ci ricorda che la fedeltà a Cristo vale più di qualsiasi perdita, perché conduce alla vita eterna con Dio.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
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