Venerdì - 5a settimana del Tempo Ordinario C - Santi Cirillo e Metodio, Memoria

Published on 13 February 2025 at 13:00

Oggi, mentre ci riuniamo per celebrare la memoria dei santi Cirillo e Metodio, ci troviamo a riflettere sul profondo impatto che questi due fratelli hanno avuto sulla diffusione del Vangelo e sullo sviluppo di un ricco patrimonio spirituale e culturale tra i popoli slavi. La loro missione non era fatta solo di parole, ma di trasformazione, sia degli individui che di intere comunità.

Nella prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, sentiamo parlare di Paolo e Barnaba che dichiarano con coraggio la loro missione ai Gentili, sottolineando che dovevano essere una luce per tutte le nazioni. Questo tema di portare il messaggio di Cristo a coloro che non appartengono alla comunità ebraica risuona profondamente con la vita dei santi Cirillo e Metodio. Anche loro hanno capito che l'amore e gli insegnamenti di Gesù Cristo erano destinati a tutti, al di là delle barriere culturali e linguistiche. Ecco perché anche noi, come frati francescani itineranti, siamo felici di andare ovunque lo Spirito di Dio ci conduca, in qualsiasi Paese. L'amore per Cristo non conosce limiti.

Cirillo e Metodio hanno dedicato la loro vita a creare una scrittura per i popoli slavi, permettendo loro di leggere le Scritture e di comprendere la bellezza della fede che erano invitati ad abbracciare. Questo atto di amore e dedizione riflette il sentimento che riecheggia nel nostro Salmo responsoriale: “Andate in tutto il mondo e annunciate la Buona Novella”. Essi hanno vissuto pienamente questo comandamento, assicurandosi che la Buona Novella fosse accessibile a tutti.

Nel nostro Vangelo di Luca, Gesù invia settantadue discepoli con il chiaro mandato di proclamare il Regno di Dio. Egli sottolinea l'urgenza della missione, ma osserva anche una verità fondamentale: “La messe è abbondante, ma gli operai sono pochi”. Questo è un promemoria importante per noi oggi. Il bisogno di evangelizzazione continua ad essere pressante. Riflettendo su Cirillo e Metodio, siamo chiamati a riconoscere il nostro ruolo in questa missione, ma anche ad ascoltare il comando del Signore di pregare affinché mandi più operai.

Essere inviati “come agnelli in mezzo ai lupi” ci ricorda che la nostra vocazione a seguire Cristo e a diffondere la sua buona novella non è mai stata facile. Tuttavia, non intraprendiamo questo viaggio da soli; andiamo con la sua pace dentro di noi e con l'aiuto dello Spirito Santo ispirato dalla volontà amorevole del Padre. Quando ci confrontiamo con gli altri sulla nostra fede, sia nelle conversazioni con gli amici, sia nelle attività di sensibilizzazione nelle nostre comunità locali, o anche attraverso le nostre azioni e i nostri atteggiamenti, incarniamo quella pace e quella grazia che possono venire solo da Dio. Ma abbiamo anche la nostra Madre Celeste sempre con noi, il nostro caro Angelo Custode e quelli descritti nella Lettera agli Ebrei, “Una nuvola di testimoni”, tra cui i santi che ricordiamo oggi.

Per concludere, preghiamo, per intercessione dei santi Cirillo e Metodio, di essere coraggiosi seguaci di nostro Signore, dediti alla missione di diffondere il suo Vangelo. Che possiamo sforzarci di parlare il linguaggio dell'amore e della comprensione, dimostrando la profonda gentilezza e fedeltà del Signore in tutto ciò che facciamo, e anche se a volte ci sembrerà che nessuno ci accompagni, noi lo seguiremo, perché come i nostri gloriosi fratelli che ci hanno preceduto gli hanno dato così valorosamente la loro vita nella sua interezza, così anche noi sappiamo che non si può tornare indietro. Con tutti i santi, gridiamo: “Viva Cristo, il Re dei re”. Amen.

 


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