6ª settimana di Pasqua - Domenica C

Published on 24 May 2025 at 13:00

Continuando a riunirci in questo bel giorno del periodo pasquale - perché ogni giorno che ci viene donato da Dio è bello a prescindere - le nostre letture ci ricordano che Gesù, prima della sua ascensione, ha promesso ai suoi discepoli e a noi che avrebbe mandato lo Spirito Santo - l'Avvocato - ad abitare in noi e a guidarci. Questo dono dello Spirito Santo è centrale per la nostra vita come Chiesa e come singoli credenti. Ora capite perché questo giorno è bellissimo!

Nella prima lettura degli Atti, la Chiesa primitiva è alle prese con una domanda importante: Cosa devono fare i credenti gentili per essere salvati? Gli apostoli, guidati dallo Spirito Santo, riconoscono che la salvezza non riguarda solo l'osservanza della Legge mosaica, ma la grazia di Cristo e l'opera dello Spirito Santo. La decisione di inviare Giuda e Sila con una lettera che afferma che è lo Spirito Santo a guidare la Chiesa ci ricorda che lo Spirito è la fonte dell'unità, della saggezza e della verità. È lo Spirito che ci aiuta a discernere il bene dal male e ci mantiene uniti nella fede, e questo vale per tutti noi, gentili o ebrei. Quindi, ciò che i gentili devono fare per essere salvati, è ciò che tutti coloro che seguono Cristo devono fare per essere salvati: obbedire ai suoi comandi. Ascoltare la sua voce. Vivere secondo le sue parole.

Il nostro salmo responsoriale invita tutte le nazioni a lodare Dio, riconoscendo che la salvezza di Dio è per tutti. Questa chiamata universale sottolinea un aspetto fondamentale dell'opera dello Spirito Santo: attirare tutti i popoli nella comunione con Dio, far conoscere le sue vie su tutta la terra e ispirarci a lodarlo e adorarlo in un'unità di fede. In altre parole, ci conduce alla verità. Non ispira una persona a credere che Dio sia Tre Persone e un'altra a credere che Gesù sia speciale, ma non Dio. Lo Spirito Santo non può ispirarci alla falsità o a convinzioni errate.

Nella seconda lettura, tratta dall'Apocalisse, sulle pietre di fondazione sono incisi i nomi degli apostoli, a ricordarci che la nostra unità e la nostra fede sono costruite sulle fondamenta degli apostoli e dei loro insegnamenti, ispirati e guidati dallo Spirito Santo, che sono stati conservati e custoditi per noi nella Chiesa.

Nel Vangelo, Gesù assicura ai suoi discepoli - e a noi - che manderà lo Spirito Santo, l'Avvocato, che ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà la sua parola. Lo Spirito è il dono che ci sostiene nella verità, nella pace e nell'amore. Gesù ci dice che la sua pace non è come quella che offre il mondo, ma una pace divina che calma i nostri cuori e dissipa la paura. Egli sottolinea anche che amarlo significa osservare la sua parola e che, attraverso questo amore, il Padre e il Figlio dimoreranno in noi.

In attesa della Pentecoste, che è solo una settimana, anticipiamo la venuta dello Spirito Santo. La Pentecoste era originariamente una festa agricola giudaica che celebrava il raccolto del grano e aveva anche un profondo significato religioso in quanto anniversario della consegna della Torah da parte di Dio attraverso Mosè sul Monte Sinai. Il fatto che lo Spirito Santo scenda in questa festa, pianificata da Dio da tutta l'eternità, è un'indicazione del fatto che, attraverso Gesù, ci è giunto un nuovo comandamento: amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati. Lo Spirito Santo ci è stato donato innumerevoli volte - attraverso il battesimo, la cresima e la grazia continua dei sacramenti - e ogni volta è per rafforzarci nel cammino dell'amore che durerà tutta la vita. Siamo chiamati ad amare e dall'amore siamo sfidati e incaricati di vivere.

Che lo Spirito continui a guidarci, a darci forza e a unirci in attesa della grande festa di Pentecoste. Rallegriamoci del dono dello Spirito Santo, che porta tutte le nazioni alla verità e all'unità, proclamando ovunque e sempre che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. Amen.


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