5ª Settimana di Pasqua - Venerdì C

Published on 22 May 2025 at 13:00

Le letture di oggi ci invitano a concentrarci su un tema profondo ed essenziale: L'amore come cuore della vita cristiana. Nel Vangelo, Gesù ci comanda: “Amatevi gli uni gli altri come io vi amo” (Gv 15,12). Egli sottolinea che l'amore non è solo un sentimento o una sensazione, ma l'espressione ultima della nostra fede e del nostro discepolato, in cui intenzionalmente estendiamo e vogliamo il bene dell'altro. Gesù si spinge addirittura oltre: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Qui l'amore è radicato nel sacrificio, un amore che è disposto a dare tutto per gli altri, proprio come Gesù ha fatto per noi.

La prima lettura degli Atti completa questo tema illustrando come la Chiesa primitiva abbia affrontato le difficili questioni su cosa significhi vivere questo amore in comunità. La decisione di includere i cristiani gentili senza imporre oneri inutili, pur mantenendo il rispetto per le tradizioni ebraiche, mostra un impegno per un amore che è allo stesso tempo universale e sensibile. I capi, guidati dallo Spirito Santo, riconoscono che l'amore implica comprensione, rispetto e discernimento: non regole rigide, né un'idea sbagliata dell'intimità al di fuori del matrimonio così come è stato stabilito da Dio, ma una risposta compassionevole ai bisogni umani reali, desiderando sempre il bene dell'altro nel rispetto della sua vera dignità di figlio di Dio.

Cosa significa questo per noi oggi? Significa che l'amore deve essere il principio guida in tutto ciò che facciamo, ma deve essere il tipo di amore benedetto e voluto da Dio. Sant'Agostino è uno dei tanti santi che distingue tra diversi tipi di amore, affermando che la caritas (amore caritatevole) è la forma più alta perché è disinteressata e cerca il bene dell'altro per il bene dell'altro, riflettendo l'amore di Dio per l'umanità. Non è un amore egoistico. Non è un amore radicato nell'orgoglio, ma nell'umiltà. San Papa Giovanni Paolo II, nei suoi insegnamenti sulla Teologia del Corpo, ha descritto l'amore come un dono reciproco di sé che riflette l'amore divino della Trinità, esortando i credenti ad amare autenticamente e con tutto il cuore.

Questo ci invita a imitare l'amore di Gesù: un amore che si sacrifica, un amore che va oltre i confini, un amore che cerca il bene degli altri prima del proprio benessere, un amore che è sceso dal cielo e si è svuotato nella forma di uno schiavo. L'amore è il fondamento su cui è costruita la Chiesa ed è la misura della nostra fedeltà.

Quindi, come seguaci di Cristo, il nostro compito è chiaro: amarci gli uni gli altri come Lui ci ama.

Dove potremmo supporre che Gesù, nella sua natura umana, abbia imparato ad amare in questo modo, se non dai suoi genitori terreni? L'amore della nostra Madre è immortalato nel modo più profondo nell'immagine di una spada che le trafigge il cuore. L'amore puro e disinteressato di San Giuseppe, nel giglio sbocciato dal suo bastone. Nella sua natura divina, nostro Signore ha abitato e conosciuto l'amore tra lui e l'Eterno Padre attraverso la natura divina dello Spirito Santo. Dio, infatti, è Lui stesso amore, perché è una pluralità di Persone che tendono sempre lo sguardo verso l'altro.

Impariamo allora da tutto questo che “nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per un altro”. Che Egli ci dia la saggezza e la forza di essere generosi nel nostro amore sacrificale per gli altri.

 


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