Amati fratelli e sorelle in Cristo,
nella Messa di oggi siamo invitati a riflettere sulla profonda saggezza di un grande pensatore e santo, san Tommaso d'Aquino, la cui vita e i cui insegnamenti continuano a illuminare il nostro cammino anche dopo quasi 800 anni dalla fine del suo viaggio terreno. La sua eredità duratura ci ricorda gli elementi essenziali della fede, dell'apprendimento e della verità che risuonano profondamente nelle nostre vite di oggi. Sebbene fosse un domenicano, ha ancora molto da insegnare a noi francescani.
Innanzitutto, consideriamo il valore dell'apprendimento permanente. San Tommaso si dedicò alla ricerca della conoscenza, considerandola non solo come uno sforzo accademico, ma come una sacra espressione di culto. Egli credeva che, ampliando la nostra comprensione del mondo, approfondiamo il nostro rapporto con il Creatore. L'apprendimento non cessa quando mettiamo via i libri di testo o quando finiamo l'università; piuttosto, è un viaggio continuo che arricchisce la nostra anima e rafforza la nostra fede. Accogliamo questa chiamata a imparare, a crescere e a esplorare i misteri della creazione di Dio, indipendentemente da dove ci troviamo nella vita. Ma non diventiamo mai arroganti nella nostra conoscenza o troppo sicuri di noi stessi, perché Dio può cambiare la nostra visione del mondo in un istante, come fece con Saulo di Tarso che era sicuro che Gesù fosse un impostore. Ricordiamo sempre l'ammonimento di Francesco ad Antonio: “Studia sì, ma prima viene la tua devozione e lo spirito di preghiera”. Francesco sapeva che la ricerca della conoscenza può diventare vanità, se non è legata al servizio di Dio e del suo popolo.

In secondo luogo, ci viene ricordato che la fede e la ragione sono partner nel nostro cammino spirituale. In un'epoca in cui molti vedono questi due concetti come contraddittori, l'Aquinate ci insegna che entrambi derivano dalla stessa fonte divina. La fede guida la nostra comprensione, mentre la ragione ci aiuta a interpretare e articolare le nostre convinzioni. Insieme, ci portano a una comprensione più profonda della verità. È nostro dovere di cristiani impegnare la mente e il cuore, permettendo alla fede e alla ragione di lavorare in armonia, rivelando la bellezza della creazione di Dio e della sua volontà divina. Cominciamo a scoprire sempre di più che non c'è contraddizione.
La terza lezione ci chiama a confrontarci con la verità stessa. San Tommaso non si sottraeva alle domande difficili, ma le abbracciava. Si è impegnato a fondo con le sue convinzioni, esortandoci a fare lo stesso.

Nel nostro mondo moderno, dove le opinioni spesso offuscano la verità, dobbiamo lottare con le realtà della vita, comprese le nostre credenze, le questioni sociali e le convinzioni personali. San Tommaso ci insegna che affrontare queste sfide con una mente aperta e un cuore sincero non è solo nobile ma necessario. Invitiamo lo spirito di indagine nella nostra vita di fede, cercando di comprendere meglio la verità che Dio ci rivela.
Infine, troviamo ispirazione nello spirito creativo di San Tommaso. Oltre ai suoi sforzi filosofici e teologici, ha espresso la sua fede attraverso la musica, componendo inni che continuano a toccare il cuore di molti. Questo ci invita a esplorare il nostro lato creativo, riconoscendo che anche le arti possono essere un percorso per sperimentare il divino. Che sia attraverso la scrittura, la musica o altre forme di espressione, impegnarsi nella creatività ci permette di connetterci con Dio in modi che rinnovano e rinfrescano il nostro spirito.
Mentre riflettiamo su queste lezioni di San Tommaso d'Aquino, impegniamoci in un viaggio di apprendimento permanente, in un rapporto armonioso tra fede e ragione, nella ricerca incessante della verità e nell'espressione gioiosa della nostra creatività. Possa il suo esempio ispirarci a crescere più vicini a Dio e a servire il nostro mondo con saggezza e amore.
Amen.
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