Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, attraverso la Lettera agli Ebrei e il Vangelo di Marco, che ascoltiamo nelle letture della Santa Messa di oggi, siamo invitati a risvegliare l'autentica emozione che comporta la sequela di Gesù, nostro Signore. Questa mattina, immergiamoci nella profonda verità di chi è Gesù: Dio onnipotente, ma anche qualcuno che si impegna profondamente nella nostra vita, sempre pronto a intercedere per noi presso il Padre. Domani rifletteremo sulla sua mediazione.
La lettera agli Ebrei sottolinea l'unicità di Cristo. A differenza dei sommi sacerdoti dell'antichità, che dovevano offrire ogni giorno sacrifici per i propri peccati e poi per il popolo (che è la definizione base di sacerdote come colui che offre sacrifici), Gesù si è offerto una volta per tutte. Il suo sacrificio è stato perfetto, santo e completo perché Egli è l'infinito Dio da Dio e Luce da Luce, uno nell'essere con il Padre. In quanto tale, non si è limitato a svolgere il ruolo di sacerdote quando ha interceduto con il suo sacrificio sulla croce presso il Padre, ma lo ha trasformato. Egli è “più alto dei cieli” e ha creato per noi una via per avvicinarci a Dio con fiducia e gioia. Non è questa una fonte di incredibile eccitazione per noi cristiani? Dio, invece di volerci terrorizzare, vuole essere avvicinabile. È gentile, tenero e ama ciascuno di noi con un amore insondabile. E abbiamo visto questo amore, nella sua manifestazione più potente, in Gesù.

Nel Vangelo di Marco, vediamo che folle immense erano attratte da Gesù, alla disperata ricerca di guarigione e speranza. Si accalcavano per toccarlo, riconoscendo il suo potere di curare i loro malanni, poiché da lui usciva un grande potere di guarigione. Dopotutto, egli è Dio. Quanto è bello immaginarli, pieni di speranza ed eccitazione, senza sapere bene cosa significhi incontrare il Figlio di Dio, ma sapendo che qualcosa di incredibile stava accadendo in mezzo a loro! Ma noi, cari amici, sappiamo chi è. Sappiamo che Gesù non è una figura lontana della storia, ma una presenza viva in mezzo a noi. È qui, nelle nostre lotte, nelle nostre gioie, nei nostri desideri e persino nei nostri dubbi.

L'entusiasmo di quelle folle ci insegna una lezione importante. Erano attratti da Gesù perché credevano che potesse cambiare la loro vita. Noi possediamo ancora questa stessa convinzione? La certezza del Suo amore diventa un catalizzatore per il nostro entusiasmo. Egli attende la nostra risposta perché ci offre tanti modi concreti per incontrare il suo amore trasformatore. Due vengono subito in mente: i sacramenti della confessione e il suo donarsi a noi attraverso il suo sacratissimo Corpo e Sangue nell'Eucaristia. Due modi molto potenti in cui possiamo incontrare la sua grazia amorevole e misericordiosa, che cambia la vita, in modo tangibile e frequente.
Avviciniamoci a Lui oggi con cuore aperto, con la gioia e l'eccitazione di chi cerca di toccare l'orlo della sua veste. Egli è presente. È in ascolto. E aspetta di riversare il suo amore su di noi.
Che possiamo lasciare la Messa di oggi pieni di rinnovato entusiasmo, pronti a proclamare la grandezza del nostro Dio e a vivere come suoi discepoli entusiasti in un mondo che ha così disperatamente bisogno della sua luce, proprio come fece San Francesco d'Assisi e tanti altri santi.
Nostra Signora, Madre di nostro Signore, prega per noi che ricorriamo a te.
Amen.
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