Le letture di oggi ci invitano a contemplare il nostro cammino nel combattere le vie del mondo per rimanere rispettosi dei desideri e della volontà di Dio. In un mondo segnato da conflitti, rivalità e ostilità, siamo chiamati non solo a essere diversi, ma a incarnare l'amore radicale di Cristo nelle nostre azioni e scelte.
La prima lettura, tratta da 1 Samuele, ci offre una profonda lezione di misericordia e di rispetto per l'unto di Dio. Davide, inseguito senza sosta dal re Saul, lo trova addormentato, vulnerabile e a portata di mano. Abishai esorta Davide a colpire Saul, per eliminare la minaccia una volta per tutte. Tuttavia, Davide sceglie non solo di essere misericordioso, ma temendo Dio che ha consacrato Saul suo re, non osa colpirlo, comprendendo che fargli del male costituirebbe una trasgressione alla volontà di Dio. Il rispetto di Davide per Saul, nonostante l'intento di Saul di distruggerlo, la dice lunga sul tipo di carattere che siamo chiamati a coltivare. Anche nelle nostre lotte con coloro che si oppongono a noi o cercano di farci del male, dobbiamo tenere fede al nostro impegno per l'integrità, la giustizia e il rispetto del proposito di Dio.
La seconda lettura da 1 Corinzi ci sfida a riconoscere la nostra dualità. Siamo esseri terreni plasmati dal peccato, ma attraverso Cristo possiamo aspirare a possedere in noi spiriti vivificanti. Paolo parla di due Adami: il primo, che rappresenta la nostra natura terrena, e il secondo, che rappresenta il nostro potenziale celeste. Comprendere che siamo sia terreni che celesti ci obbliga a vivere in modo da onorare il divino che è in noi, affrontando le vie del mondo con un impegno verso ciò che è santo, in modo che le nostre decisioni possano essere conformi alla volontà di Dio e a lui gradite. Penso spesso che questo sia ciò che ha reso diversi i grandi santi e che ha dato loro la capacità di compiere miracoli eccezionali e persino sconvolgenti... la loro fedeltà quotidiana alla volontà di Dio. Egli era così soddisfatto di loro che esaudiva ogni loro preghiera, anche se si trattava di resuscitare un cadavere o di congelare una persona caduta da un tetto. Abbiamo santi che sono stati onorati da Dio nel modo più bello, per averlo onorato.
Nel Vangelo di Luca di oggi, il Signore ci lancia una sfida agghiacciante. “Amate i vostri nemici”, ci ordina, spingendoci a fare del bene a coloro che ci odiano, a benedire coloro che ci maledicono e a pregare per coloro che ci maltrattano. Questa chiamata radicale all'amore trasforma i nostri

rapporti e le nostre interazioni con gli altri, invitandoci a superare l'istinto di vendetta e a riflettere lo stravagante amore di Dio verso gli ingrati e i malvagi. Gesù ci insegna che il nostro amore deve trascendere la semplice reciprocità, deve diventare incondizionato.
Mentre riflettiamo su queste letture, chiediamoci: come possiamo incarnare la misericordia e l'amore di Cristo nella nostra vita quotidiana? Chi sono i “Saul” della nostra vita, le persone che facciamo fatica a rispettare o ad amare? Come possiamo scegliere consapevolmente la misericordia nelle nostre circostanze? E soprattutto, come possiamo portare l'immagine dell'Adamo celeste, lo spirito trasformatore di Cristo, nelle nostre interazioni, diventando così strumenti di pace in un mondo tumultuoso?
Potreste sentirvi soli nella lotta, ma il Signore ci ha sempre dimostrato che non siamo mai soli. Che il nostro Angelo custode ci dia le grazie di questa verità e che la nostra Madre Maria continui ad accompagnarci amorevolmente nel nostro cammino. Il Signore vi benedica e faccia risplendere la sua luce su di voi. Sia lodato il Signore. Andate in pace.
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