Cari fratelli e sorelle in Cristo, ci riuniamo per riflettere sulle profonde implicazioni della parola di Dio presentate nelle letture di Neemia, 1 Corinzi e del Vangelo di Luca. Ogni brano ci invita a contemplare l'importanza delle Scritture, l'essenza della nostra identità cristiana e il compimento della profezia in Gesù Cristo.

Nella lettura di Neemia, assistiamo a un momento forte della storia di Israele. Dopo il ritorno dall'esilio, il popolo si riunisce per ascoltare le letture della Legge. Esdra, il sacerdote-scrittore, si presentò davanti all'assemblea e, mentre leggeva, tutta l'assemblea si alzò in segno di riverenza. Ascoltarono attentamente dall'alba fino a mezzogiorno, rapiti dalle parole che nutrivano il loro spirito. All'inizio piansero riconoscendo quanto si erano allontanati dall'invito della Legge, ma fu ricordato loro che questo giorno è sacro al Signore, un momento di gioia e non di tristezza. Ma quante volte abbiamo bisogno di un po' di sveglia e di qualcuno che pungoli la nostra coscienza? Non si tratta di farci sentire in colpa. Lo si sente dire continuamente negli stereotipati sproloqui cattolici sul senso di colpa. La Chiesa non vuole farci sentire in colpa, ma piuttosto risvegliare in noi qualcosa di più grande... l'amore per Dio e una vita più significativa, la cui pienezza Gesù stesso ha detto di essere venuto a portarci.
Tuttavia, questa scena sottolinea anche il ruolo essenziale della parola di Dio nella vita della comunità. È sia una fonte di correzione che una sorgente di gioia. A volte, come gli israeliti, possiamo trovarci di fronte alle nostre mancanze, ma siamo chiamati ad andare oltre la tristezza per raggiungere la gioia, fondandoci sulla nostra identità di popolo di Dio.
La seconda lettura, tratta da 1 Corinzi, ci offre un'altra lente attraverso la quale vedere la nostra vita comunitaria di credenti. San Paolo sottolinea l'idea che siamo tutti un unico corpo in Cristo, anche se abbiamo molte parti diverse. Ognuno di noi ha doni e ruoli unici e insieme formiamo un corpo olistico che riflette la presenza di Cristo nel mondo.
In quest'epoca di divisione e frammentazione, sia all'interno che all'esterno della Chiesa, il messaggio di Paolo sull'unità è un invito ad apprezzare la diversità all'interno della nostra comunità. Riconoscendo e valorizzando il contributo di ciascuno, sperimentiamo la pienezza di Cristo e serviamo efficacemente la sua missione. Siamo invitati ad aprirci gli uni agli altri, promuovendo la solidarietà e l'amore.
Ora rivolgiamo la nostra attenzione al Vangelo di Luca. All'inizio, Luca presenta il suo Vangelo come un resoconto accuratamente studiato e organizzato della vita di Cristo. Scrive a Teofilo - forse un patrono o un simbolo per tutti coloro che amano Dio - per assicurargli la certezza degli insegnamenti ricevuti. Questo approccio attento e storico è un aspetto bellissimo dei Vangeli che ci aiuta a garantire la veridicità dell'identità di Cristo.
Quando Gesù torna a Nazareth, legge dal rotolo di Isaia, proclamando con coraggio: “Oggi si è adempiuto questo passo della Scrittura nel vostro uditorio”. L'inclusione di questa proclamazione da parte di Luca evidenzia due temi unici che si trovano in tutto il suo Vangelo: il messaggio universale di salvezza e il compimento delle promesse di Dio in Gesù. Per Luca, Gesù è colui che esaudisce gli aneliti degli oppressi, offrendo speranza e guarigione, quest'ultima di particolare interesse per lui in quanto medico.
Riflettendo su queste letture, ci viene ricordato il potere delle Scritture nel plasmare la nostra vita. Impariamo ad avvicinarci alla Parola con riverenza e apertura, permettendole di trasformarci. Siamo incoraggiati a valorizzare i nostri ruoli all'interno del Corpo di Cristo e ad abbracciare la nostra chiamata all'universalità, alla missione e al servizio.
Infine, come la gente del tempo di Neemia, gioiamo della santità di questo giorno. Ispiriamoci a diffondere il gioioso messaggio del compimento delle Scritture da parte di Cristo, ricordando che questo stesso Spirito ci autorizza a portare la buona notizia agli emarginati e a essere messaggeri di speranza nel nostro mondo.
Cristo è risorto e facciamo in modo che ogni domenica sia il suo giorno, perché ha davvero fatto cose meravigliose per ciascuno di noi. Amen.
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