Cari fratelli e sorelle in Cristo, in questo primo venerdì del mese e primo venerdì dopo il Mercoledì delle Ceneri, siamo condotti nel cuore del nostro cammino quaresimale: un tempo di riflessione, pentimento e rinnovamento. Oggi, nella maggior parte delle chiese cattoliche di tutto il mondo, celebriamo la Via Crucis, nota anche come La Via Dolorosa, una devozione resa popolare dal frate francescano San Leonardo di Port Maurice nel XVIII secolo. Questa pratica sacra ci invita a riflettere sulle ultime ore della vita terrena di Gesù, a camminare con Lui duemila anni fa per le strade di Gerusalemme e sul Monte Calvario fino al Golgota, e a unirci alla sua sofferenza per comprendere e apprezzare meglio la profondità del suo amore per noi.

La Via Crucis è composta da quattordici stazioni, ognuna delle quali raffigura un evento chiave del cammino di Gesù, dalla condanna alla sepoltura. Alcune varianti della devozione hanno iniziato a includere anche la Risurrezione come quindicesima, per ricordare l'importanza del motivo per cui moriamo con Cristo per poter risorgere con lui. Questa devozione ci permette di accompagnare fisicamente e spiritualmente Gesù mentre porta il peso dei nostri peccati. Ogni stazione ci ricorda il suo sacrificio e ci invita a imitare il suo amore disinteressato. Siamo incoraggiati a riflettere su ciò che questi momenti rivelano non solo sulla sua sofferenza, ma anche sulla nostra.
Mentre preghiamo attraverso queste stazioni, ci viene ricordato il profondo legame personale che ognuno di noi ha con la crocifissione. Proprio come Gesù ha sofferto il rifiuto, il tradimento e il dolore, anche noi sperimentiamo le nostre croci, che si tratti di un dolore al cuore, di una malattia o delle difficoltà della vita quotidiana. San Leonardo ha sottolineato che questa devozione non è solo per i pii, ma per tutti noi che cerchiamo di conoscere Cristo più intimamente. Ci ricorda che il viaggio verso la croce, pur essendo arduo, è anche redentivo.
Nel libro di Isaia, sentiamo Dio che ci chiama al vero digiuno: non un semplice atto di astensione dal cibo o dai lussi, ma una profonda trasformazione del cuore e dell'azione. Dio non si compiace di semplici rituali privi di amore; desidera piuttosto uno spirito contrito che porti alla compassione e alla giustizia. Il testo promette: “Allora la vostra luce spunterà come l'aurora”, indicando che le nostre azioni possono portare guarigione e rinnovamento, sia per noi stessi che per gli altri.
Allo stesso modo, mentre attraversiamo questi giorni di Quaresima, Gesù ci insegna nel Vangelo di Matteo che il digiuno non riguarda solo ciò a cui rinunciamo, ma la presenza dello Sposo in mezzo a noi. Mentre piangiamo e digiuniamo durante la Quaresima, dobbiamo anche riconoscere che la presenza di Cristo ci chiama a un servizio pieno di gioia nel mondo. Egli invita tutti noi a essere la sua presenza curativa, amorevole e misericordiosa nel mondo.
In conclusione, abbracciamo la Via Crucis con la nostra Madre, come un percorso che ci conduce più profondamente a un rapporto genuino con Cristo attraverso un rapporto più fedele con la nostra Madre Celeste. Mentre percorriamo ogni stazione, preghiamo per un cuore contrito e umiliato, pienamente consapevole della nostra comune umanità. Come la nostra Madre ha sperimentato di persona, il viaggio verso la croce può essere pieno di prove, ma è anche traboccante di grazia. Lei, che era ornata di una grazia speciale, ha accompagnato Colui che le ha dato quella grazia in tutta la sua pienezza.
Mentre attraversiamo questo periodo di Quaresima, possiamo portare la luce di Cristo nel mondo proprio come ha fatto lei, prima e dopo la sua risurrezione dai morti, sapendo che se ci fidiamo e crediamo in Dio, ogni cosa buona è possibile per noi - anche un cuore pentito che è in grado di ricominciare continuamente.
Amen.
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