Ci riuniamo per onorare la memoria di San Carlo Lwanga e dei suoi compagni, martiri il cui coraggio e la cui fedeltà a Dio continuano a ispirarci; la loro storia può essere una potente testimonianza di fede incrollabile, anche di fronte a brutali persecuzioni.
San Carlo Lwanga era un giovane paggio alla corte del re Mwanga II dell'Uganda, alla fine del XIX secolo. Il re, influenzato da desideri malvagi e da un potere oppressivo, cercò di manipolare e costringere i giovani ad abbandonare la loro fede e la loro morale. Quando si rifiutarono di rinnegare il loro credo cristiano e di cedere alle richieste immorali del re - in particolare alla tentazione di indulgere nel male e nell'idolatria - dovettero affrontare la minaccia di morte.
Nella loro fermezza, Carlo e i suoi compagni rifiutarono di compromettere la loro integrità. Hanno scelto di rimanere fedeli alle leggi di Dio, e ancor più a Dio come loro Padre amorevole, anche di fronte alla prospettiva del martirio. Il loro rifiuto di cedere ai desideri del male era radicato nella loro profonda convinzione che la verità e la giustizia di Dio valessero qualsiasi sacrificio. Egli non era solo un ideale per loro, ma piuttosto
un Dio con il quale erano entrati, per grazia, in una relazione d'amore. Purtroppo molti di noi funzionano ancora a livello superficiale quando si tratta del rapporto con Lui. Questo può cambiare e deve cambiare. Ricordiamo l'ammonimento di nostro Signore ai discepoli: se la loro giustizia non avesse superato quella dei farisei, non sarebbero entrati nel regno di Dio. Per ottenere tutti i benefici e le grazie dei cittadini del suo Regno, dobbiamo entrare più profondamente in una relazione d'amore, non esteriore, con Dio.
L'incrollabile convinzione di questi martiri non era solo un rifiuto dei comandi immorali del re, ma anche una dimostrazione della loro fedeltà ai comandamenti di Dio ed è così che sappiamo che il nostro amore è reale: quando osserviamo i suoi comandi. Il loro coraggio era radicato nella comprensione che la vera libertà e la vita si trovano nella fedeltà a Dio, non nella sottomissione al male o al potere mondano. Hanno scelto di soffrire e morire piuttosto che tradire la loro fede, esemplificando l'insegnamento del Signore nel Vangelo di oggi: “Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”.
Il loro martirio ci insegna che il vero coraggio consiste nel rimanere fermi contro il male, anche quando costa caro. Ci ricorda che la fedeltà a Dio spesso richiede sacrifici e che la nostra forza deriva dalla fiducia nella grazia di Dio. I martiri ci insegnano che la ricerca della rettitudine non è sempre facile, ma conduce alla vita eterna e alla conservazione della nostra dignità di figli di Dio.

Nella nostra vita, affrontiamo tentazioni quotidiane: momenti in cui siamo tentati di compromettere i nostri valori, di cedere a desideri egoistici o di allontanarci da ciò che è giusto. Ma queste tentazioni possono anche diventare opportunità di crescita spirituale. Il coraggio di San Carlo Lwanga e dei suoi compagni ci incoraggia a resistere a queste tentazioni, a rimanere saldi nella nostra fede e a confidare che la grazia di Dio è sufficiente. Il loro esempio ci invita a vedere la sofferenza per la giustizia come una partecipazione alla sofferenza e alla gloria di Cristo.
Ricordiamo che la forza dei martiri derivava dalla loro fede incrollabile nelle promesse di Dio. Il loro coraggio ci insegna che difendere ciò che è giusto, anche di fronte all'opposizione, è una forma di testimonianza che porta frutto nella vita eterna. Mentre celebriamo la loro memoria, possiamo trarre ispirazione dal loro esempio per vivere con integrità, per resistere al male nella nostra vita e per confidare nella vittoria finale del Signore.
Che San Carlo Lwanga e i suoi compagni intercedano per noi, guidandoci a essere coraggiosi testimoni di Cristo in ogni circostanza. E che possiamo trovare la forza di seguire il loro esempio, sapendo che la nostra perseveranza nella rettitudine ci condurrà alla gioia eterna del Regno dei Cieli.
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