5ª Settimana di Pasqua - Sabato C

Published on 23 May 2025 at 13:00

Oggi, mentre dedichiamo il nostro sabato a onorare la nostra Madre, riflettiamo su come le letture e l'esempio di san Timoteo ci guidino ad avvicinarci al suo cuore amorevole e fedele.

Nella prima lettura, tratta da Atti 16, incontriamo Timoteo, un giovane discepolo che per la sua fede e la sua apertura è stato coinvolto nella missione di diffusione del Vangelo. Sua madre era una donna ebrea credente e suo padre era greco: un esempio di famiglia di origini diverse ma unita nella fede. L'apertura di Timoteo alla chiamata di Cristo e la sua volontà di seguire Paolo esemplificano il cammino del discepolo: un cammino segnato dalla fiducia, dal coraggio e dall'obbedienza. Il desiderio di Paolo di portare con sé Timoteo durante i loro viaggi ci indica che Paolo vedeva in lui qualcosa di molto speciale e illustra anche l'importanza di avere un mentore nella nostra vita, di avere qualcuno che ci incoraggi a dire sì a Dio nonostante le difficoltà che possono sorgere, in modo da rimanere saldi nella nostra apertura alla chiamata di Dio. Questo rispecchia magnificamente l'amore nutritivo e di guida della nostra Madre che, nella sua vocazione di Madre Celeste, ci ha sempre accompagnato con tenerezza e misericordia.

La storia familiare e apostolica di san Timoteo e il profondo amore della nostra Madre per noi ci ricordano che la fede è un cammino che inizia all'interno della comunità, nella nostra comunione con gli apostoli e i santi, ma anche all'interno delle nostre stesse famiglie. La fede della madre di Timoteo, unita alla sua apertura al Vangelo, mostra come l'influenza materna e la fede alimentino nuovi discepoli. Devo dire che nel mio caso, se non fosse stato per l'amore coraggioso di mia madre, la nostra famiglia sarebbe andata in pezzi. Così come Timoteo fu rafforzato nella sua fede, anche noi siamo chiamati a nutrire la nostra fede e quella degli altri, soprattutto attraverso la preghiera, la comunità e una genuina apertura alla volontà di Dio.

Nella lettura del Vangelo (Gv 15,18-21), Gesù prepara i suoi discepoli alle sfide che dovranno affrontare. Li avverte che seguirlo può portare all'opposizione e alla sofferenza, perché la loro fedeltà è a Lui, non al mondo. Tuttavia, offre anche una rassicurazione: “Ricordate la parola che vi ho detto: “Nessuno schiavo è più grande del suo padrone””. Le parole di Nostro Signore ci invitano a emulare il suo coraggio e la sua fermezza, anche di fronte alle difficoltà.

Come possono dunque queste letture aiutarci ad avvicinarci alla nostra Madre?

In primo luogo, abbracciando la fede delle nostre madri e delle nostre madri spirituali, le donne che ci nutrono nella fede, come la madre e la nonna di Timoteo (2 Timoteo 1:5). Il loro esempio ci insegna che la fede si trasmette attraverso l'amore, la preghiera e la costanza. Permettiamo all'esempio della nostra Madre di essere sempre una luce per il nostro cammino.

In secondo luogo, adottando il coraggio esemplificato dai santi Paolo e Timoteo. Come Timoteo fu chiamato a dare testimonianza in circostanze difficili, anche noi siamo chiamati a rimanere saldi nella nostra fede, soprattutto quando il mondo si oppone. La vita della nostra Madre è un esempio perfetto di questo coraggio: il suo “sì” a Dio all'Annunciazione, nonostante l'ostilità che avrebbe poi ricevuto dalla sua stessa famiglia e dai suoi coetanei, e la sua incrollabile presenza ai piedi della Croce, sono tutti esempi edificanti per noi di come si presenta il vero amore per Cristo.

Infine, riconoscendo che il nostro discepolato è parte di una missione più grande, che richiede la fiducia nel piano di Dio, l'ascolto del suo Spirito e la disponibilità ad andare dove ci manda. Ancora una volta, come Paolo e Timoteo, siamo chiamati a essere testimoni dell'amore di Cristo, anche in mezzo a opposizioni e difficoltà.

Per intercessione della Regina del Cielo, possiate essere benedetti in questo giorno: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


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