2ª settimana di Pasqua - Lunedì C

Published on 27 April 2025 at 13:00

Cari fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace. Nella prima lettura di oggi, abbiamo la grande opportunità di riflettere sulla potente e profonda narrazione che si trova nel libro degli Atti, al capitolo 4, 23-31. Questo brano ci invita a entrare nel cuore della Chiesa primitiva, una comunità che ha affrontato minacce e persecuzioni, ma che ha risposto con un'unità incrollabile e una fede coraggiosa. Dopo essere stati rilasciati dalla prigione, Pietro e Giovanni tornarono dai loro compagni di fede, non con paura o disperazione, ma con una notizia che accese una risposta collettiva: una preghiera al Signore sovrano.

La loro preghiera è significativa. Essi riconoscono la sovranità di Dio come Creatore del cielo e della terra, collegando direttamente la loro situazione con le parole profetiche del secondo Salmo. I primi cristiani si ricordano della verità duratura che, nonostante l'imperversare delle nazioni e le trame congiurate dei governanti, è il piano finale di Dio a prevalere. Siamo ispirati dal loro coraggio, soprattutto ai giorni nostri, quando molti dei nostri governi sono diventati egoisti e contrari a Dio nella loro visione del mondo moderna e secolare. Oggi c'è una diffusa persecuzione di molti cattolici in tutto il mondo, puniti per la fede che professano. I primi cristiani riconoscono che gli eventi che circondano la crocifissione di Gesù, che sembravano così tragici, e il loro turbamento unito al suo, erano tutti parte della volontà divina di Dio.

Questa unità nella preghiera diventa un catalizzatore dell'azione divina. Mentre pregavano, il luogo stesso in cui si riunivano si scosse ed essi furono riempiti di Spirito Santo, che li autorizzò a pronunciare la parola divina con audacia. Questo è sorprendente da vedere. La loro risposta alle avversità non è stata di ritiro, ma di forza comunitaria radicata nella preghiera e nella certezza dello Spirito Santo. Questo momento ci rivela che quando affrontiamo prove e tribolazioni, anche noi dobbiamo rivolgerci alla preghiera come prima risposta, ricordando che la forza di cui abbiamo bisogno viene sempre da Dio.

Il salmista riprende lo stesso tema della sovranità divina nel secondo salmo. Egli descrive la futilità delle nazioni infuriate e dei loro sforzi per resistere all'autorità di Dio. Si tratta di una verità spirituale importante da tenere a mente in questo periodo di preparazione al prossimo conclave per la scelta del prossimo successore di San Pietro, dato l'accenno di accondiscendenza ai sistemi e ai governi mondiali in questa ultima amministrazione della Santa Sede. Il Salmo 2 offre una contro-narrazione: il riso e la derisione del Signore verso coloro che pensano di poter ostacolare i suoi piani. Ci ricorda che siamo parte di una storia più grande, una narrazione tessuta attraverso la storia che alla fine porta al trionfo di Dio attraverso Cristo e credo che la vediamo continuamente svolgersi davanti ai nostri occhi.

Nel Vangelo di Giovanni incontriamo Nicodemo, una figura avvolta dai suoi dubbi e dalle sue domande. Si avvicina a Gesù di notte, simboleggiando l'oscurità dell'incomprensione. Gesù gli dice che per entrare nel Regno di Dio bisogna “nascere dall'alto”. Questo concetto può lasciarci perplessi, come lo era per Nicodemo. Tuttavia, ci sfida a guardare oltre ciò che è terreno e a cogliere la trasformazione spirituale che Dio desidera per noi, individualmente e collettivamente come Corpo di Cristo. Gesù illustra che la nostra rinascita non è dalla carne ma dallo Spirito, ricordandoci che il Regno di Dio opera in modi che spesso sfidano la logica umana, e così dovrebbe fare la Chiesa. La verità di Gesù trascendeva la sua epoca attuale, ma era eterna. Così anche la Chiesa, pur tenendo conto degli eventi attuali che colpiscono i fedeli, deve sempre porli al vaglio della Parola immutabile ed eterna di Dio. Qualsiasi luce venga fatta sull'interpretazione di quella Parola, deve essere sempre fedele allo spirito di nostro Signore, il quale sapeva che la verità che diceva avrebbe inevitabilmente scosso le autorità.

In questi giorni, affidiamo tutto a Dio e lo ringraziamo per averci permesso di essere testimoni del suo bellissimo piano in eterno svolgimento per noi, i suoi amati figli. Teniamo i cardinali riuniti a Roma nelle nostre preghiere quotidiane, affinché il Signore illumini veramente i loro cuori e le loro menti, e affinché la purezza di fare la volontà di Dio, che il Signore chiede a tutti noi, sia preservata.


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