1ª settimana di Pasqua - Mercoledì C

Published on 22 April 2025 at 13:00

Cari sorelle e fratelli in Cristo, in questo mercoledì dell'ottava di Pasqua ci riuniamo per riflettere sulle profonde verità che ci sono state rivelate dalle letture degli Atti degli Apostoli e del Vangelo di Luca. Mentre ci uniamo in preghiera nelle nostre chiese e con i nostri concittadini cattolici, consideriamo il viaggio della vita non solo come un sentiero che percorriamo, ma come un viaggio intimamente intrecciato con la presenza di Cristo, che sorge per guidarci attraverso le nostre sfide e incertezze.

Nella prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, vediamo Pietro e Giovanni recarsi al tempio per pregare. Questo momento è una testimonianza della loro fermezza e del loro impegno verso Dio in un mondo così perso nella mondanità. Solo questo ci ricorda la nostra priorità numero uno: trascorrere del tempo con Dio. Lungo la strada incontrano un uomo storpio dalla nascita che chiede l'elemosina alla Porta Bella. Nonostante le sue condizioni fisiche e la disperazione impressa sul suo volto, è lo sguardo profondo di Pietro a trasformare questo momento.

Pietro, pieno di Spirito Santo, dice al mendicante che ha qualcosa di meglio da offrirgli dell'argento o dell'oro. Offre invece la fede che ha: “Nel nome di Gesù Cristo il Nazoreo, alzati e cammina”. Questo momento illustra una verità vitale: la guarigione che cerchiamo spesso va oltre i nostri bisogni fisici, ma non li esclude. Tuttavia, il potere della risurrezione di Cristo non riguarda solo la restaurazione fisica, ma anche la trasformazione. Il Cristo risorto non vuole semplicemente guarirci dai nostri disturbi; cerca di sollevarci dalla disperazione, di restituirci la nostra dignità e di permetterci di saltare con gioia nella fede, come fece quell'uomo che camminava e lodava Dio.

Continuiamo la nostra riflessione con il Vangelo di Luca, che racconta il cammino dei due discepoli sulla strada di Emmaus. Sono disperati, le loro speranze sono state distrutte dagli eventi che circondano la crocifissione di Gesù. Eppure, nel loro dolore, incontrano un compagno inaspettato: Gesù stesso, anche se non lo riconoscono. Quante volte anche noi camminiamo nella vita con il cuore pesante, ignorando la presenza di Cristo accanto a noi?

Gesù li coinvolge in una conversazione, chiedendo: “Di che cosa discutete mentre camminate?”. Egli conosce già la risposta, ma la sua domanda invita all'introspezione e al dialogo, rivelando le loro ferite e le loro paure. In questi momenti, impariamo che Cristo cammina con noi, anche quando non possiamo vederlo. Il Cristo risorto vuole rivelarsi attraverso le Scritture, la frazione del pane e in tanti altri modi.

Quando finalmente i loro occhi si aprono, dichiarano: “Il nostro cuore non ardeva forse dentro di noi mentre egli ci parlava lungo la via?”. È nell'atto stesso della conversazione, della condivisione delle Scritture e del pasto eucaristico che arriviamo a riconoscere e ad accogliere pienamente Cristo nella nostra vita. Come i discepoli, dobbiamo coltivare la consapevolezza che Cristo cammina al nostro fianco e ci rivela dolcemente la verità del suo amore.

Allora, come possiamo intraprendere questo viaggio con Cristo risorto? In primo luogo, dobbiamo riconoscere che la vita presenterà sfide e momenti di disperazione. Come l'uomo alla porta del tempio, potremmo sentirci distrutti o trascurati. Ma ricordiamoci che Cristo ci vede, ci conosce e ci chiama a rialzarci. In secondo luogo, siamo chiamati a rimanere aperti alla grazia della presenza di Cristo nella nostra vita quotidiana. Così come i discepoli impararono a riconoscerlo nello spezzare il pane, anche noi dobbiamo aprire gli occhi e il cuore agli innumerevoli momenti di grazia che ci circondano: l'amore degli altri, la bellezza del creato, le esperienze di perdono e di comunità.

Infine, gioiamo della missione di condividere la buona novella. Come Pietro che ha offerto la guarigione nel nome di Gesù, siamo chiamati a condividere la presenza di Cristo risorto con un mondo affamato di speranza, rinnovamento e trasformazione. Insieme, mentre cerchiamo il Signore, lasciamo che le nostre azioni riflettano la nostra fede e invitiamo gli altri a sperimentare il potere trasformativo dell'amore che abbiamo conosciuto. Mentre continuiamo il nostro cammino, gioiamo sempre della presenza del nostro Signore risorto, che è con noi fino alla fine dei tempi. Amen.


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