10ª Settimana del Tempo Ordinario C - Giovedì

Published on 11 June 2025 at 13:00

Riflettendo sulle letture, in particolare quelle di 2 Corinzi, incontriamo la potente immagine del “velo”, un simbolo ricco di significati, sia spirituali che pratici, che più comunemente si riferisce a ciò che nasconde qualcos'altro. L'apostolo Paolo usa questa immagine per descrivere una profonda verità sul nostro rapporto con Dio, sulla chiarezza della sua rivelazione e sulla nostra apertura alla sua grazia trasformante.

San Paolo ci dice che “ogni volta che si legge Mosè, un velo si stende sul cuore dei figli di Israele”. Questo velo rappresenta la cecità spirituale, una barriera che impedisce di percepire pienamente la gloria di Dio e di riconoscere la sua presenza. Significa la durezza di cuore, la resistenza ad accettare la verità di Dio e l'incapacità di vedere Gesù come compimento della promessa di Dio. Il velo non è solo un tessuto fisico, ma un simbolo di opacità spirituale, che oscura la luce divina a coloro che non sono aperti alla rivelazione di Dio.

Ma Paolo offre una speranza: “ogni volta che una persona si rivolge al Signore, il velo viene rimosso”. Questo volgersi, o pentimento, significa apertura, umiltà e fede. Quando spostiamo lo sguardo da noi stessi o dalle distrazioni del mondo e dirigiamo il nostro cuore verso Gesù, il velo si solleva. Lo Spirito del Signore porta la libertà: libertà dall'ignoranza, dal peccato, dalla cecità spirituale. Guardando il Signore a viso scoperto, siamo trasformati “di gloria in gloria”, a Sua somiglianza. Ciò significa che la trasformazione interiore operata in noi dallo Spirito Santo è continua e dinamica, per essere sempre più imitatori di Cristo.

Paolo parla anche del fatto che il Vangelo è “velato” per coloro che stanno perendo, accecati dal “dio di questa epoca”. Questo evidenzia che la cecità spirituale è spesso una conseguenza dell'opposizione spirituale - forze che cercano di mantenere l'umanità nelle tenebre, lontano dalla luce di Cristo. Tuttavia, il Vangelo è intrinsecamente luminoso; rivela la gloria di Dio a coloro che sono disposti a vedere. Il nostro ruolo di credenti è quello di rimuovere i veli condividendo il Vangelo e vivendo la verità, in modo che gli altri possano vedere la luce ed essere trasformati.

Nel Vangelo, Gesù sottolinea che la giustizia deve andare oltre l'osservanza esterna, oltre la lettera della legge, fino alla vera disposizione del cuore. Questo fa eco al messaggio di Paolo: il vero “velo” non è solo fisico, ma è una cecità spirituale che ci impedisce di vedere la giustizia e la misericordia di Dio. Gesù ci chiama a una giustizia svelata, trasparente e autentica, radicata nell'amore, nella riconciliazione e nella purezza interiore.

Oggi il “velo” può simboleggiare molte cose nella nostra vita: la paura, l'orgoglio, il compiacimento o le distrazioni che ci impediscono di vedere chiaramente Cristo. Può anche rappresentare le barriere che erigiamo e che ostacolano la comprensione della volontà di Dio e del suo amore per noi e per gli altri. Ma c'è una buona notizia: attraverso il pentimento, la preghiera e l'apertura allo Spirito Santo, il velo viene sollevato. Siamo chiamati a essere persone che cercano la luce, che permettono allo Spirito di Dio di trasformare i nostri cuori dalle tenebre alla luce. Questo comporta anche pazienza e perseveranza, soprattutto quando si condivide il Vangelo con altri i cui cuori possono essere ancora induriti.

Il Vangelo ci ricorda che la riconciliazione è essenziale. Gesù insegna che prima di offrire i nostri doni all'altare, dobbiamo riconciliarci con i nostri fratelli e sorelle. Questo atto di riappacificazione è simile alla rimozione del velo, che elimina gli ostacoli che impediscono una relazione autentica con Dio e con il prossimo, contrastando il compiacimento che può insorgere quando tale relazione è tesa.

Preghiamo quindi per la grazia di essere svelati e di camminare nella libertà dello Spirito, condividendo la luce di Cristo con un mondo che anela alla visione spirituale. Maria, Regina della Purezza, prega per noi che ricorriamo a te. Amen.


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