Cari fratelli e sorelle in Cristo,
oggi, mentre ci riuniamo per riflettere sulla vita e sui sacrifici di San Berardo e dei suoi compagni, ci troviamo di fronte alla nobile eredità del martirio nella nostra tradizione francescana. Questi primi fratelli di San Francesco - Berardo, Pietro, Accursio, Adyuto e Otón - intrapresero un cammino di fede che li avrebbe portati a una profonda espressione di amore per Cristo, culminata nel loro ultimo sacrificio in Marocco.

Nel 1219, questi uomini coraggiosi sentirono il richiamo del Vangelo risuonare nelle loro anime. Motivati dal feroce desiderio di annunciare Cristo a coloro che ancora non lo conoscevano, attraversarono territori ostili, esemplificando l'essenza stessa del nostro impegno a vivere il Vangelo in modo radicale. Il loro viaggio serve da potente promemoria per noi oggi.
Berard e i suoi amici hanno affrontato persecuzioni, imprigionamenti e torture, che hanno sopportato con fede ferma. Non potevano abbandonare la loro missione né rinnegare il loro amato Gesù, dicendo: “I nostri corpi possono essere nelle vostre mani, ma le nostre anime appartengono a Dio”. Questa sfida contro l'oppressione esemplifica il tipo di fede che dovrebbe ispirare le nostre vite. Capirono cosa significava impegnarsi completamente per Cristo e per il suo Vangelo, facendo eco alle parole di San Francesco che esortava tutti i suoi seguaci a vivere come veri testimoni dell'amore del Signore, in spirito di umiltà, povertà e audacia.
San Francesco, che li aveva inviati, conosceva i pericoli e le sfide che attendevano i suoi amati fratelli. Tuttavia, riconobbe anche il potere della loro testimonianza. Disse loro di portare con sé la Regola e il breviario, ma in definitiva di portare l'amore di Cristo nei loro cuori. Questa era la loro vera armatura. Le prove che dovettero affrontare non avrebbero indebolito la loro determinazione; al contrario, l'avrebbero affinata, rivelando la purezza del loro impegno verso la missione e gli uni verso gli altri come fratelli.
Mentre riflettiamo sul loro eroico sacrificio, siamo chiamati a chiederci: quali sacrifici stiamo facendo per vivere la nostra vocazione in modo generoso e coraggioso? Nel nostro contesto attuale, caratterizzato da comodità e sicurezza, siamo pronti a lasciare i nostri luoghi familiari per amore del Vangelo? Siamo disposti a rischiare disagi, giudizi e persino persecuzioni per annunciare Cristo?
La loro storia illustra un coraggio critico, che ha accolto la fine della vita come una transizione verso la gloria piuttosto che come una fine. Hanno vissuto con urgenza, credendo che morire per Cristo fosse guadagnare la vita eterna. Questa era la loro fede radicale vissuta in umiltà e amore. Ci ricorda che la nostra spiritualità francescana ci chiama a non ritirarci nella comodità, ma a saltare in mezzo alle sfide della vita, facendo eco al grido di coloro che ci hanno preceduto, testimoniando con coraggio la verità del Vangelo e tutte le cose sorprendenti che Dio ha fatto nelle nostre vite.
Anche in mezzo all'odio e alla violenza, l'amore incrollabile per Cristo nei cuori di questi nostri fratelli martiri ha brillato, suscitando ammirazione e rispetto da parte di chi ha assistito al loro coraggio.
In questo mondo moderno, incontriamo innumerevoli opportunità per essere coraggiosi nella nostra fede. Ogni giorno ci si presentano situazioni in cui possiamo scegliere la compassione al posto del disprezzo, il dialogo al posto della divisione e l'amore al posto dell'indifferenza. La chiamata al martirio oggi può presentarsi sotto forma di piccoli sacrifici, di atti di gentilezza e di difesa della verità e della giustizia nelle nostre comunità.
San Berardo e i suoi compagni non sono solo figure storiche da ammirare; sono intercessori, ispirazioni e modelli di una fede vissuta pienamente e con fervore. Custodiamo la loro eredità, permettendo al loro coraggio di suscitare in noi un profondo desiderio di servire il Signore con lo stesso fervore.
Contemplando il loro martirio, lasciamo che i nostri cuori si accendano della stessa passione: la passione di Cristo, che si è consegnato completamente per noi. Trasformiamoci in portatori del Suo amore, abbracciando la nostra chiamata a servire come discepoli moderni, radicali, avventurosi e generosamente impegnati nel Vangelo.
Chiediamo a Dio Onnipotente, in questa festa dei nostri martiri, di rafforzare e consolidare la nostra identità francescana, con il desiderio di vivere la nostra fede con coraggio di fronte a tutte le sfide che possono presentarsi, e come Bernardo e i suoi compagni, rimanere uniti nella nostra determinazione di fratelli a soffrire ogni cosa per amore di Cristo.
Amen.
La pace e la gioia di Cristo siano con tutti voi.
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